18 Marzo 2020

Prima la Russia: come il coronavirus smaschera la disumanità

coronavirus

Mentre in Russia i casi di coronavirus aumentano, si scopre che una lobby è arrivata da Mosca in Romania e ha comprato un carico destinato all’Italia

Il coronavirus ha la capacità di mostrare la disumanità dei popoli e mentre i casi in Europa aumentano e Shengen è ormai solo un vecchio ricordo, si scopre che dopo la Germania, anche la Russia ha deciso di fare razzie di prodotti destinati al nostro paese.

E’ infatti indiscrezione di poche ore che una delegazione partita da Mosca sia personalmente arrivata in Romania luogo di produzione e smistamento di materiale medico per fronteggiare il coronavirus e abbia comprato al momento il carico di materiali tra cui mascherine e abbigliamento sanitario destinato all’Italia.

Inoltre sono 19 milioni di euro di mascherine ancora fuori dal nostro paese bloccate in questi giorni.

Come spiega il capo della protezione civile Borrelli: “il fabbisogno mensile è di circa 90 milioni di mascherine (comprese quelle chirurgiche, ndr) noi abbiamo effettuato contratti per oltre 55milioni e al momento ne abbiamo consegnate più di 5 milioni.

Quel che si sta verificando in tutto il mondo è una chiusura delle frontiere all’esportazione. India, Romania, Russia, erano mercati nei quali i fornitori avevano recuperato mascherine Fpp2 e Fpp3 ma poi hanno chiuso all’esportazione.

Il risultato è che 19 milioni di mascherine – 4 Fpp2 e Fpp3 e 15 chirurgiche – sono bloccate all’estero, nonostante le aziende italiane abbiano siglato contratti con le imprese

Anzi, non sono solo bloccate: in alcuni casi sono state sequestrate dai paesi in cui sono transitati i prodotti.

Tutto questo mentre le aziende cinesi si sono mobilitate per aiutare la battaglia anti-coronavirus in Italia donando forniture mediche e ottenendo il riconoscimento degli italiani.”

A rincarare la dose è il Ministro degli Interni Di Maio che spiega:

“Denunceremo in tutte le sedi internazionali competenti i Paesi che si macchieranno della pratica ignobile di requisire mascherine destinate a stati in difficoltà come l’Italia.

Ci sono mascherine acquistate da aziende italiane che si sono bloccate alla frontiera di alcuni altri Paesi, che stanno provando anche a requisirle per impiegarle a uso interno”.

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