4 Giugno 2015

Jovanotti chiarisce l’equivoco di Firenze con gli studenti di Napoli

jovanotti

Si è svolto questa mattina l’incontro tra Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, e gli studenti dell’ateneo federiciano. Presenti oltre duecento persone

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Un incontro attesissimo, quello della tarda mattinata di oggi; lo aveva scritto Jovanotti stesso, che sul suo profilo Facebook ufficiale, meno di 15 giorni fa, aveva annunciato il suo meeting con gli studenti della Federico II di Napoli. Moltissimi gli studenti accorsi in Aula Coviello, presso la Facoltà di Giurisprudenza, per ascoltare il rapper nato a Roma, ma di famiglia toscana.

L’artista ha risposto alle domande di molti degli studenti presenti in aula, raccontando molto di sè non soltanto in termini artistico-musicali, ma facendo ripetutamente riferimento alla sfera personale. Il moderatore dell’evento ha chiesto poi a Jovanotti cosa significassero per lui due parole chiave, soprattutto in termini storici: futuro e memoria” Bisogna stare nel mezzo. Nel passato c’è tutto il futuro e viceversa. Dobbiamo vivere il presente e ascoltarne i messaggi, cercare di trovare degli “spazi di innamoramento”. Immediato il rimando all’ inferno delle Città invisibili  di Italo Calvino; “L’inferno degli umani è dove siamo; ciò che possiamo fare è individuare ciò che non lo è e calarci dentro di esso.”

“Bisogna reagire a questo clima distruttivo e decadente”, spiega l’artista romano. “Nessuno ti regala nullail mondo gira, ma non viene mai da te, le occasioni non ti vengono a prendere mai, bisogna rincorrerle”. A chi gli ha chiesto del suo rapporto con Pino Daniele, Jova ha risposto con grande ammirazione e rispetto: “Non amavo la musica degli anni Ottanta in Italia. Io adoravo l’hip hop e il funk, nonché il blues. A quindici anni andai ad assistere al mio primo concerto a Roma, ed era proprio quello di Pino al Pala Eur. Mi sembrò che avesse una portata internazionale, qualcosa di misterioso che lo differenziava dal contesto italiano. Eravamo anche grandi amici”.

Breve parentesi anche sul misunderstanding di Firenze relativo all’esperienza lavorativa gratuita come mezzo di formazione; i primi chiarimenti erano già avvenuti sulla pagina ufficiale di Jovanotti, ma questi ha preferito puntualizzare ancora una volta, sottolineando come come vi sia sempre di mezzo la manipolazione mediatica: “famo a capisse, poi è una questione di onestà intellettuale, spiega sorridendo ai presenti. Un incontro intenso, in cui Jovanotti ha mostrato agli studenti non soltanto il suo lato artistico, ma anche e soprattutto quello umano.

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