14 Maggio 2020

Portici, le estorsioni non si fermano con il lockdown

INSEGUIMENTO

Portici, le estorsioni non si fermano neanche durante il lockdown. 14 estorsioni accertate dal Commissariato di Portici-Ercolano

Stamattina gli agenti della Squadra Mobile e del commissariato di Portici Ercolano hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli su richiesta dalla Procura della Repubblica di Napoli, nei confronti di 17 persone indagate, a vario titolo, per plurimi episodi di estorsione commessi con l’aggravante del metodo mafioso, al fine di agevolare clan camorristici operanti nei comuni di Portici e San Giorgio a Cremano.

Almeno 14 le estorsioni accertate dai poliziotti del Commissariato di Portici, diretto dalla dott.ssa Amalia Sorrentino, una sola la denuncia presentata, che è bastata, però a fare scattare l’operazione di questa mattina, condotta con l’intervento di un elicottero.

Tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare il pregiudicato Pasquale Scafo, 50 anni, capo di una cosca vicina al clan Vollaro, arrestato a marzo con l’accusa di omicidio e detenuto, ed i figli Salvatore e Paolo, di 21 e 32 anni (Fonte ANSA).

Proprio dalla nostra testata lunedì in studio nella diretta per affrontare questa problematica il Presidente dell’Associazione Antiracket Sergio Vigilante lanciò l’allarme sul tema (guarda l’intervista).

Sos Impresa Rete per la Legalità, in un comunicato, esprime grande soddisfazione ed enorme gratitudine alla Procura della Repubblica di Napoli e agli agenti della Squadra Mobile e del commissariato di Portici Ercolano. <<Questa imponente operazione di polizia, ha dichiarato Sergio Vigilante,  riconsegna alle due città di Portici e di Ercolano, e a buona parte dell’intero hinterland vesuviano, spazi di libertà e di legalità che incoraggiano le persone perbene ad avere sempre più fiducia nello Stato e nelle sue Istituzioni.>>

Alle parole di Sergio Vigilante si aggiungono quelle di Luigi Cuomo coordinatore regionale di SOS IMPRESA-RplL Campania che ha dichiarato: <<Come risulta anche dalle indagini che hanno portato agli arresti di questa mattina, le vittime di queste estorsioni e di queste violenze sono più di quelle che fino ad ora hanno collaborato con le Forze dell’Ordine, e, pertanto, auspichiamo, e ci impegniamo, affinché anche altri colleghi trovino il coraggio di raccontare i soprusi patiti, soprattutto adesso che i responsabili sono finiti in manette.>>
Poi aggiunge: <<La collaborazione di altre vittime può consentire di assicurare questi soggetti a pene più severe e durature. In questo modo sarà possibile difendere la libertà di tutti dell’intero territorio per molto tempo.>>
<<Chi denuncia, ha proseguito Cuomo, non solo difende se stesso, la sua impresa e la propria famiglia ma rende un servizio alla intera comunità. Oltretutto a favore di chi collabora esiste una rete di solidarietà e di utilità messe in campo dallo Stato, anche attraverso le associazioni come la nostra, che garantisce un’ampia e solida rete di solidarietà e, soprattutto, non si è mai soli.>>

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