Pompei, “Un Capolavoro chiamato Italia”
Pompei, è stato presentato ieri pomeriggio, il libro “Un Capolavoro chiamato Italia”, un testo molto particolare scritto da più di 30 esponenti del panorama culturale italiano
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Direttori di musei, esponenti del MIBACT, rappresentanti della politica che hanno lavorato per la riqualificazione del patrimonio archeologico – culturale italiano, sovrintendenti, giornalisti e tanti altri hanno contribuito alla realizzazione del testo attraverso testimonianza o proposte, il tutto per sottolineare l’importanza del patrimonio storico – archeologico della penisola.
Il testo “Un Capolavoro chiamato Italia. Racconto a più voci di un patrimonio da tutelare proteggere e valorizzare” nasce dall’iniziativa editoriale della Fondazione Enzo Hruby, con il fine di valorizzare e far conoscere il patrimonio storico ed artistico italiano, visto come bene più prezioso del nostro Paese.
Con la prefazione del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Dario Franceschini, il libro dedica a Pompei un capitolo importante scritto a quattro mani dal Gen. Giovanni Nistri, Direttore Generale del Grande Progetto Pompei, e da Massimo Osanna, Soprintendente ai Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia.
Il loro contributo illustra in maniera mirabile la storia di questo esempio culturale straordinario del nostro patrimonio. Una storia che alterna il racconto degli episodi di degrado verificatisi negli ultimi anni a quelli che descrivono le azioni concrete che lo Stato ha intrapreso per la salvaguardia dei monumenti dell’intero sito, conosciute sotto il nome di “Grande Progetto Pompei”.
Un progetto che il Direttore Generale Nistri e il Soprintendente Osanna hanno definito “destinato a dare una nuova immagine a Pompei”, e che unisce la necessità di incentivare gli studi e la conservazione delle opere a quella di attirare sempre più pubblico con l’ausilio delle nuove tecnologie. Dunque “un piano di interventi strutturali, premessa per un rilancio complessivo della città vesuviana, per portare alla luce nuovamente la sua bellezza. Per poterla trasformare da luogo dello ‘scandalo’ a luogo di eccellenza, dove coniugare conoscenza, conservazione, formazione e sperimentazione per le tecnologie di documentazione e restauro”.
Alla presentazione di ieri sono intervenuti per spiegare meglio il significato di questa iniziativa il Gen. Giovanni Nistri, Direttore Generale del Grande Progetto Pompei; Massimo Osanna, Soprintendente ai Beni Archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia; Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby; e Armando Torno, editorialista del Sole 24Ore.
Sul capitolo dedicato a Pompei del libro “Un Capolavoro chiamato Italia” Carlo Hruby ha detto: “Il caso di Pompei è emblematico, rende infatti evidente che anche la situazione più complessa da gestire può risolversi in un risultato eccellente grazie ad interventi strutturali, all’utilizzo delle moderne tecnologie e all’impegno condiviso, come vediamo oggi nel Grande Progetto Pompei”.
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