Pompei scoperti due nuovi scheletri vittime del terremoto post eruzione
Pompei scoperti due nuovi scheletri: sono i corpi di due uomini morti a causa del terremoto provocato dall'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.
Pompei, scoperti due nuovi scheletri – Ancora un’altra interessante scoperta archeologica nel Parco di Pompei, che riporta a galla i resti di altre vittime della terribile eruzione del Vesuvio che si verificò nel 79 d.C., della quale riportò testimonianza l’autore latino Plinio il Giovane.
I due scheletri sono stati rinvenuti durante uno scavo nell’insula dei Casti Amanti: si tratta dei corpi di due uomini di almeno 55 anni che giacevano riversi su un lato sotto un muro crollato durante la fase finale di sedimentazione dei lapilli, in un’area di servizio, al tempo in dismissione, dove probabilmente avevano cercato riparo, andando invece incontro alla morte. Dai dati delle prime analisi antropologiche sul campo – pubblicati nell’E-journal degli scavi di Pompei – pare che i due individui siano morti a causa di traumi multipli causati dal crollo di parti dell’edificio.
La scoperta dimostra che non furono solo i crolli associati all’accumulo dei lapilli o l’impatto delle correnti piroclastiche a provocare la morte degli abitanti dell’antica città di Pompei (almeno il 15-20% della popolazione secondo le stime degli archeologi), ma anche un terremoto che si scatenò nello stesso momento.
Pompei scoperti due nuovi scheletri: Ad annunciare la recente scoperta è stato il Ministero della Cultura. Il ministro Gennaro Sangiuliano ha così commentato:
«Il ritrovamento dei resti di due pompeiani avvenuto nel contesto del cantiere in opera nell’Insula dei Casti Amanti dimostra quanto ancora vi sia da scoprire riguardo la terribile eruzione del 79 d.C. e conferma l’opportunità di proseguire nelle attività scientifiche di indagine e di scavo. Pompei è un immenso laboratorio archeologico che negli ultimi anni ha ripreso vigore, stupendo il mondo con le continue scoperte portate alla luce e manifestando l’eccellenza italiana in questo settore».
Il direttore del parco archeologico, Gabriel Zeuchtriegel, ha sottolineato il rilevante ruolo giocato dalle tecniche moderne di scavo: «Ci aiutano a comprendere sempre meglio l’inferno che in due giorni distrusse interamente la città di Pompei, uccidendone molti abitanti: bambini, donne e uomini. Con le analisi e le metodologie riusciamo ad avvicinarci agli ultimi istanti di chi ha perso la vita.»
Zeuchtriegel ha aggiunto: «In una delle discussioni di cantiere, uno degli archeologi indicando le vittime che stavamo scavando, ha detto una frase che mi è rimasta impressa e che sintetizza forse la storia di Pompei, quando, ha dichiarato: ‘questo siamo noi’“».
Potrebbe interessarti leggere anche : Teatro Mercadante senza fondi: cancellata Pompeii Theatrum Mundi
ARTICOLO PRECEDENTE
Anm, da oggi in vendita il biglietto celebrativo del terzo scudetto
ARTICOLO SUCCESSIVO