Poggioreale, un morto e un ferito: “personale ridotto all’osso”
Choc al carcere di Poggioreale. Un detenuto muore dopo febbre alta; un ragazzo da’ fuoco alla propria cella. Il garante: «Troppi casi, il personale è ridotto all’osso»
Sembra essere una situazione critica quella che si vive all’interno del carcere di Poggioreale. Un detenuto, di 34 anni, è morto domenica di febbre alta e un 21enne ha dato fuoco, nelle stesse ore, alla propria cella.
I due episodi sono stati resi noti dal garante dei detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello.
Il 34enne, originario di Fuorigrotta, si trovava nel II padiglione Milano con una febbre molto alta. Le sue condizioni di salute si sono, poi, ulteriormente aggravate e il personale non è riuscito a chiamare in tempo il 118. La causa del decesso sembra essere stata l’infarto.
Ciambriello, in una nota, invita gli addetti ai lavori a verificare se siano presenti all’interno del carcere i defibrillatori – e soprattutto se questi siano funzionanti. «Lo chiediamo – spiega – perché ci giunge notizia che manchino le placche oppure che sono scadute».
Sempre a Poggioreale, questa volta nel padiglione Avellino – la cosiddetta sezione “Protetti” – un 21enne ha dato fuoco alla sua cella e si è poi, volontariamente, provocato delle ferite sul corpo.
Contestualmente, così commenta Ciambriello: «Sono ormai quotidiani gli episodi di autolesionismo nelle carceri, casi analoghi si sono verificati in questi giorni a Santa Maria Capua Vetere e nel carcere di Salerno».
La richiesta del garante è quella di aumentare immediatamente «il numero di agenti di polizia penitenziaria: di pomeriggio e di notte il personale è ridotto all’osso e un potenziamento del numero di infermieri e medici».
Denunce, quelle relative al personale ridotto, che sono portate avanti da anni senza, tuttavia, ricevere risposta. Ormai, la situazione non può più essere rimandata: per la salute degli agenti e dei detenuti.
Fonte: IlMattino
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