Peste suina africana: il primo caso in Germania

Peste suina africana: il primo caso in Germania; lo comunica la ministra dell’Agricoltura Julia Klochner. “Non è pericolosa per l’uomo”, dice

La peste suina africana è stata constatata, questa mattina, per la prima volta in Germania. A comunicarlo è la ministra dell’Agricoltura Julia Klochner in una conferenza stampa a Berlino.

Il caso è stato registrato in un cinghiale nel Brandeburgo, nei pressi della città di Cottbus. La ministra ha spiegato che si tratta di una malattia che non mette a rischio la salute degli uomini, perché non trasmissibile, ma invece è fatale per i suini.

La peste africana suina – PSA, e conosciuta anche come ASF dall’inglese african swine fever – è causata da un virus del genere Asfivirus che colpisce maiali e cinghiali selvatici con alti tassi di mortalità.

“Non è pericoloso per l’uomo”, rassicura Klochner, così come anche l’eventuale consumo di carne di animali infetti non rappresenta un rischio.

Peste suina africana, fonte immagine: Il Meridiano News

Gli allevatori però sono particolarmente preoccupati perché la peste suina africana è notevolmente contagiosa tra gli animali.

Quest’ultima, infatti, colpisce in forma acuta, subacuta e cronica, portando sintomi quali: febbre, perdita dell’appetito, emorragie aborti e spesso decessi.

La trasmissione della malattia varia a seconda dell’ambiente, dal sistema di allevamento dei suini e dalla presenza di insetti che possono diffondere l’infezione.

Purtroppo, ad oggi, non esistono vaccini o specifiche cure e si palesa l’unico modo per combattere l’epidemia è l’abbattimento dei capi.

Ovviamente ciò comporterebbe ad un notevole ribasso economico che sfiora gli allevamenti e l’economia della Germania, visto che è tra i più grandi produttori di carne di maiale.

La popolazione tedesca, infatti, teme che la scoperta del primo caso di peste suina africana possa avere ripercussioni sull’export di carne di maiale al di fuori dell’Unione Europea.

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