15 Aprile 2025

Pestaggio di Pozzuoli: nuovi retroscena delle violenze subite da Gaia, da parte del suo ex

Pagina Facebook Ufficiale di Francesco Emilio Borrelli

Nuovi retroscena sulle violenze subite da Gaia da parte del suoi ex

Dai video, viene massacrata di botte con il bimbo in braccio

Pestaggio di Pozzuoli – Gaia Caputo, la giovane madre di 25 anni di Bacoli, ha vissuto un incubo di violenze da parte del suo ex compagno, Claudio Amirante, attualmente in carcere con l’accusa di tentato omicidio. La sua storia è emersa grazie a video scioccanti che documentano le aggressioni subite, rivelando un ciclo di abusi che ha avuto inizio molto prima dell’episodio culminante avvenuto il 5 aprile scorso.

Le immagini, girate dalla stessa Gaia con il suo cellulare, mostrano la brutalità delle violenze che ha dovuto affrontare. Non solo è stata picchiata mentre portava in braccio il suo bambino, ma ha anche subito maltrattamenti durante la gravidanza, al quarto mese. La situazione è diventata insostenibile quando, dopo la nascita del piccolo, Amirante ha continuato a colpirla, sferrando calci e pugni mentre lei teneva il neonato di soli due mesi.

Arresto del suo ex compagno culminato dopo il pestaggio di Pozzuoli

L’episodio più drammatico si è verificato sul Belvedere di Pozzuoli, dove l’ex compagno ha tentato di gettarla nel vuoto dopo averla aggredita. Questo atto di violenza ha portato all’intervento dei carabinieri, che hanno arrestato Amirante, un arresto poi convalidato dal giudice per le indagini preliminari. La denuncia di Gaia non si limita a lui; ha anche riferito di essere stata aggredita da altri due complici, che al momento non sono stati rintracciati.

La storia di Gaia è un triste promemoria della realtà della violenza domestica, un problema che colpisce molte donne e famiglie. La sua determinazione a documentare le violenze subite è un atto di coraggio che potrebbe ispirare altre vittime a rompere il silenzio e cercare aiuto. La sua voce, ora amplificata dai video, rappresenta un grido di aiuto che non può essere ignorato.

La comunità deve unirsi per sostenere le vittime di violenza domestica e per garantire che gli aggressori siano perseguiti con la massima severità. È fondamentale creare un ambiente in cui le donne possano sentirsi al sicuro e protette, lontane dalla paura e dalla sofferenza. La storia di Gaia e del pestaggio di Pozzuoli non è solo la sua; è una storia che appartiene a molte donne che lottano ogni giorno contro l’abuso e l’indifferenza.

In conclusione, la vicenda di Gaia Caputo ci invita a riflettere sull’importanza di ascoltare e sostenere le vittime di violenza domestica. È tempo di agire, di educare e di combattere contro questa piaga sociale, affinché nessuna donna debba mai più vivere un simile incubo.

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