Pescheria di Napoli, l’incredibile storia di Peppe “a cascata”
Peppe di Napoli è diventato uno dei personaggi social più conosciuti degli ultimi anni: non solo qualità e simpatia, ecco la sua storia
Lo conosciamo tutti ormai, vediamo tutti i suoi video quotidiani su facebook; il signore barbuto che ci fa divertire, sorridere e anche leccarci i baffi con i suoi manicaretti ha un nome e cognome: stiamo parlando ovviamente di Peppe di Napoli.
Peppe è il proprietario della famosa Pescheria di Napoli, che ha l’unica sede nel quartiere di Pianura, a Napoli.
E’ un uomo grande e grosso ma con un animo buono: è tanto umile quanto simpatico e professionale. Ogni mattina – come vi raccontammo qualche tempo fa – esce di casa che fuori è ancora buio e si dirige al mercato del pesce per scegliere i migliori prodotti da portare sul suo banco.
Una vita di sacrificio e di passione la sua: Peppe continua la sua attività esponendo le diverse qualità ittiche e raccontandole con un entusiasmo e un’allegria incredibile. I suoi video ogni giorno sono visualizzati da migliaia di persone e il suo successo è testimoniato anche dalle decine di persone che si avvicendano – quotidianamente – alla sua Pescheria.
Un successo però che non è legato solo alla bravura commerciale di Peppe, come pescivendolo. Peppe di Napoli è un grande cuoco e mette la stessa grinta, la stessa euforia nelle video ricette che prepara per i suoi seguaci social.
Piatti unici, piatti a base di pesce, leccornie che solo dal video fanno venire l’acquolina in bocca.
Noi abbiamo conosciuto Peppe e abbiamo voluto chiedergli qualcosa in più riguardo la sua storia. Ecco cosa abbiamo scoperto:
Peppe, buongiorno, tutti ti conoscono come il “Peppe della Pescheria di Napoli”, ma cosa c’è dietro questo mondo?
C’è un lavoro di pazzi: scendi alle 3.00 del mattino e ti ritiri alle 2.00 del giorno dopo quando facciamo ristorazione. Ovviamente sono sacrifici che si fanno, tutti vorrebbero avere la cosa già bella e pronta, ma non è così.
Da quanti anni va avanti la tua attività?
Ora ho 47 anni e avevo sette anni la prima volta che sono sceso di notte al mercato. Lavoravo anche il sabato e la domenica facendo tanti sacrifici. Ormai sono quattro generazioni che portiamo avanti questa tradizione e mi auguro che ci fermiamo qua perché spero che i miei figli non debbano fare i sacrifici che faccio io oggi.
Quando pensi alle ricette che devi preparare? Ti vengono in mente all’improvviso?
Non ci penso, niente è preparato prima: quello che ho avanti quello faccio, mi lascio ispirare molto dalla mia fantasia.
I sacrifici che fai vengono ripagati, e tu ti diverti e fai divertire i clienti…
Lo fai con passione e amore, non è lavoro, o meglio non solo. Lo fai perché ti piace, li fai sorridere e ti viene spontaneo.
Come nasce l’idea di associare pescheria e ristorante? Non è dura portare avanti queste due attività contemporaneamente?
Io volevo far più ristorazione che altro, ma dato che mio padre e mio nonno facevano quello mi sono buttato nel loro settore. La passione per la cucina l’ho sempre avuta. Certo è dura far combaciare le due cose, ma lo faccio con grande amore perché faccio quello che mi piace. Ognuno di noi dovremmo fare ciò che ci piace fare, ma spesso la vita non ti dà quello che ti deve dare.
Quando nasce l’idea di riprenderti mentre mostri il bancone e postarti su Facebook?
Circa sette mesi fa con Simone Rugiati, che mi ha dato l’input di fare video. Mi ha consigliato di riprendermi perché il mio viso e il mio modo di comunicare “spacca”. Abbiamo cominciato io e mia figlia con il video dei polipetti: abbiamo fatto numeri pazzeschi e devo ringraziare anche lei che mi aiuta e mi sta accanto.
Tu sei rimasto umile, però, a differenza di tanti, nonostante il successo…
Sì, l’umiltà è la prima cosa: tante volte mi fermano per strada, ma io resto il Peppe di sempre. Restare autentici è la prima cosa.
Qualche giorno fa abbiamo parlato del tuo episodio spiacevole, quando ti hanno bucato le ruote del camion. Come reagisce il Peppe uomo?
Non puoi reagire, devi affidarti solo a Dio. Sempre col sorriso sulle labbra: cambio le quattro ruote e domani è un altro giorno, ma sempre col sorriso. La gelosia c’è e non si può negare, ma io non sono geloso di nessuno. Alcune volte si sono presi anche l’auto o mi hanno messo la colla nei catenacci per non farmi aprire il negozio, ma queste cattiverie ti rendono più forte, non ti fanno fermare.
Ci anticipi qualcosa sulla tua partecipazione a “La prova del Cuoco?” Hai idee per il futuro?
Per quella non posso anticipare ancora niente. Aspettiamo la puntata. Continuerò a fare il lavoro che faccio: qua nessuno ti bussa alla porta e ti offre un’occasione. Ogni giorno è un giorno nuovo.
Saluti i nostri lettori con un saluto “a cascat”?
Certo. Un saluto a tutti i lettori di Napoli.ZON a cascat. Vi aspetto da me alla ristopescheria.
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