Parcheggiatori abusivi, l’industria illegale che non conosce crisi
Fonte: Programma canva

A Napoli aumentano i controlli, ma il fenomeno resta radicato e si adatta a eventi, mode e quartieri
Parcheggiatori abusivi – A Napoli l’industria dei parcheggiatori abusivi non conosce crisi. I carabinieri del comando provinciale segnalano una “notevole crescita” del fenomeno. Da gennaio, hanno già denunciato 226 persone. Ad agosto, il bilancio parlava di 323 denunce. La media è di circa 46 denunce al mese.
I controlli si sono intensificati. I militari sorvegliano le aree più frequentate da cittadini e turisti. L’attenzione si concentra su Centro, Vomero, Fuorigrotta, Posillipo, Castellammare e Pozzuoli. Tutte zone dove il fenomeno è ben radicato.
L’Arma cita il caso emblematico di una donna, attiva nella zona ospedaliera del Vomero, denunciata 41 volte. Non è la sola con un “curriculum” così corposo. In molti presidiano gli stessi posti da anni. Alcuni ricevono perfino le chiavi delle auto dai clienti abituali.
Il fenomeno dei parcheggiatori abusivi, legato alla microcriminalità e radicato nei punti strategici della città
Il fenomeno non è solo un fastidio quotidiano. Spesso si lega alla microcriminalità e alla camorra. Lo confermano recenti operazioni della Dda di Napoli. I parcheggiatori occupano i punti strategici della città. Seguono la movida, gli eventi e si adattano alle esigenze del momento.
Le tariffe non sono cambiate. Si paga 5 euro per uno scooter, 10 per un’auto. Per la terrazza di Posillipo, scatta il sovrapprezzo se si vuole una foto con vista. Allo stadio Maradona, la cifra dipende dal cantante in concerto o dalla partita in programma.
Il sistema è organizzato. I parcheggiatori abusivi controllano turni, spazi e orari. Si presentano con pettorine, fischietti o torce per sembrare ufficiali. Spesso minacciano chi non paga. A volte si fingono collaborativi, ma la pressione resta.
L’Arma invita a denunciare. L’obiettivo è arginare un fenomeno che, oltre a violare la legge, altera la vita urbana. Il parcheggiatore abusivo approfitta di spazi pubblici e impone una tassa non scritta. È un sistema parallelo che continua a prosperare.
La lotta non è semplice. Le denunce si accumulano, ma spesso non bastano. Chi viene fermato torna sul posto il giorno dopo. Servono misure più incisive, sinergie tra enti locali e forze dell’ordine, oltre a campagne di sensibilizzazione.
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