Parallelo Italia a Napoli, lancio di bottiglie contro Malika Ayane
Un gruppo di manifestanti ha interrotto la diretta da Napoli della trasmissione di RaiTre, Parallelo Italia, cominciando ad inveire contro il conduttore Gianni Riotta e la cantante Malika Ayane
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E’ stata una serata molto movimentata, troppo, quella che ha trascorso la troupe della trasmissione “Parallelo Italia” trasmessa in diretta da Napoli su RaiTre. Il programma, condotto da Gianni Riotta, è sbarcato la notte scorsa nella città partenopea, che non gli ha riservato certo un’accoglienza calorosa.
Un gruppo di manifestanti infatti è giunto in Piazza Municipio, ove il dibattito di Parallelo Italia stava avendo luogo, e ha di fatto turbato il normale svolgimento dell’evento.
L’apice della tensione è stato raggiunto quando, poco dopo le 23, sul palco è salita la nota cantante Malika Ayane. La sua esibizione è stata infatti interrotta da lanci di bottiglie e insulti. La giovane artista si è trovata al centro di un fuoco incrociato di proteste, vittima del malcontento di pochi riottosi. Senza avere neanche il tempo di terminare la sua performance Malika ha dovuto abbandonare il palco anticipatamente nello sbigottimento generale.
Mentre dalla folla partivano toni di insulto, Gianni Riotta ai “Vergogna” che riecheggiavano tra gli astanti ha risposto indignato:
Malika non meritava questo. Dovete prendere me a bottigliate. È una grande viltà prendersela con chi è venuto qui generosamente a portare arte in questa città. Le strutture pubbliche hanno fallito; comunque noi abbiamo continuato a fare il nostro dibattito. Mi scuso con gli ascoltatori, con gli amici di Napoli, coi nostri ospiti, con Malika Ayane, che ha avuto un brutto quarto d’ora.
Quello che Riotta aveva creduto essere un think show si è trasformato in un fight show. Un’intera piazza è diventata preda dell’ignoranza e della rabbia.
La stessa Malika Ayane però, all’indomani dell’accaduto, ha provato ad abbassare i toni, affidando alla propria pagina fb le dovute precisazioni su quanto successo e motivando la sua scelta di abbandonare il palco dopo le contestazioni. Sul profilo dell’artista si legge:
“Napoli questa mattina ha una luce meravigliosa, un peccato lasciarla. Approfitto però della strada verso l’aeroporto per dire la mia su ieri sera che a leggere Twitter o i siti di quotidiani sembra sia successo chissà cosa.
Gianni Riotta mi ha telefonato qualche giorno fa per invitarmi al suo programma. Gianni è una persona gentile e un paio di anni fa si è lasciato intervistare da me salvandomi dal buco nero degli ospiti nella prima edizione di ‘Sold Out’ e poi ero di strada, ovvio che abbia detto si. Ho chiesto di non essere coinvolta in discussioni a sfondo politico perché, pur avendo un’opinione, siamo in un momento in cui capita che le opinioni si urlino – sinceramente a me non piace urlare – e perché volevo evitare che le mie parole potessero essere fraintese o strumentalizzate. Mi piaceva l’idea che ad un programma in cui si discute ‘cosa succede in Italia’ ci fosse spazio anche per “altro”, non solo per l’analisi di drammi e difficoltà. Perché in Italia succedono moltissime cose, per fortuna.
Infatti non mi è stato chiesto di dare nessun contributo verso temi delicati e il dibattito è stato lasciato a chi, piaccia o non piaccia, di lavoro si occupa di politica. Il motivo per cui ho smesso di cantare è molto semplice. Nessuno mi ha preso a bottigliate come ho letto in giro, ho visto una bottiglia di plastica sfiorare Brando e ho visto contestatori e polizia correre, il pubblico dentro la transenna attonito e spaventato. quando ho percepito un clima teso e surreale mi sembrava di estremo cattivo gusto rimanere sul palco a favore di camera. Nessuna indignazione, mi sentivo solo un filo fuori luogo. Se fossi rimasta lì a finire di fare il mio lavoro, forse non se ne sarebbe accorto nessuno.”
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