Papa Ratzinger: nascose i casi di pedofilia
L’indagine sugli abusi chiama in causa papa Ratzinger per quattro casi. La Chiesa sapeva tutto, ma non ha fatto nulla
Papa Ratzinger è chiamato in causa per quanto riguarda alcuni casi di pedofilia, come riportato dalla testata Corriere della Sera.
L’indagine copre l’intero dopoguerra, 74 anni, dal 1945 al 2019 ed è stata condotta per volere della stessa arcidiocesi di Monaco guidata dal cardinale Reinhard Marx.
Marx parlò a suo tempo di «catastrofe» nella gestione degli abusi da parte della Chiesa, in seguito alla scoperta di insabbiamenti, coperture e spostamenti di preti pedofili da una Chiesa a un’altra.
Dalle indagini è venuto fuori anche il nome di Papa Ratzinger, che dal 1977 all’inizio del 1982 fu arcivescovo e successivamente prefetto dell’ex Sant’Uffizio.
L’avvocato Martin Pusch, in una conferenza stampa a Monaco di Baviera, ha dichiarato:
“In quei casi quei sacerdoti hanno continuato il loro lavoro senza sanzioni. Ratzinger era informato dei fatti. La Chiesa non ha fatto nulla.”
A rispondere alle accuse è stato suo segretario particolare, l’arcivescovo Georg Gänswein, che ha dichiarato:
“Benedetto XVI fino a oggi pomeriggio non ha conosciuto il rapporto, che ha più di mille pagine. Nei prossimi giorni esaminerà con la necessaria attenzione il testo.
Il Papa emerito, come ha già più volte ripetuto durante gli anni del suo pontificato, esprime il turbamento e la vergogna per gli abusi sui minori commessi dai chierici, e manifesta la sua personale vicinanza e la sua preghiera per tutte le vittime, alcune delle quali ha incontrato in occasione dei suoi viaggi apostolici.“
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