Paolo Cognetti e il trauma in ospedale: “Mi hanno legato”

Paolo Cognetti ha rivelato in una recente intervista a Repubblica, di aver vissuto un periodo difficile segnato da una grave depressione, che lo ha portato a un Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO) a causa della diagnosi di sindrome bipolare.

Questa sera, il vincitore del Premio Strega 2017 con Le Otto Montagne sarà protagonista di un servizio speciale a Le Iene su Italia 1, curato dal giornalista Gaston Zama. Durante l’intervista, Cognetti tornerà a raccontare la sua esperienza con la malattia mentale.

Cognetti ha condiviso il suo vissuto, spiegando che il disturbo bipolare comporta due fasi: quella maniacale e quella depressiva. “Questo disturbo l’ho sempre avuto, fin da ragazzo”, ha dichiarato. Ma è la fase depressiva che lo ha messo maggiormente alla prova. “Quando arriva la depressione, ti ritrovi a letto, invaso dai pensieri suicidari, e il senso di inutilità ti assale. In quei momenti, pensavo di voler impiccarmi a una trave con una corda da alpinismo”, ha aggiunto. Fortunatamente, grazie al supporto continuo dei suoi cari, non è mai stato lasciato solo. “I pensieri suicidari sono comuni nella depressione, ma è fondamentale avere qualcuno accanto”, ha spiegato.

Paolo Cognetti e il trauma in ospedale: “Mi hanno legato”

L’autore ha anche raccontato un episodio traumatico legato al suo ricovero ospedaliero, dove è stato legato a un letto e sottoposto a trattamenti invasivi senza preavviso: “Mi hanno somministrato un’iniezione senza spiegarmi cosa fosse. Penso che fosse un trattamento illegale. Mi sono svegliato a casa grazie a mia sorella, che mi ha portato via”. Nonostante la sofferenza, Cognetti guarda al futuro con speranza: “Sto lavorando a un nuovo progetto. Il ciclo delle montagne, come lo chiamo, è giunto al termine, ma la vita ha ancora tanto da offrire“.

Infine, uno dei suoi desideri più forti è incontrare Vasco Rossi, un’artista che lo ha sempre ispirato: “Trovo molta verità nelle sue canzoni. La persona con cui vorrei parlare di più adesso è lui”.

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