Operazione Malachim: 21 arresti al clan Licciardi
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L’Operazione Malachim ha portato alla luce una fitta rete di rapporti, alleanze e comunicazioni clandestine che permettevano al clan Licciardi di mantenere il controllo del territorio nonostante arresti e detenzioni.
Il blitz è scattato all’alba di oggi, martedì 2 dicembre 2025. L’intervento ha coinvolto 21 indagati: 19 destinati al carcere e 2 ai domiciliari.
L’indagine ha documentato estorsioni, gestione dei proventi illeciti e perfino l’uso di telefoni cellulari introdotti illegalmente in cella per mantenere i contatti con l’esterno.
Le origini del potere dei Licciardi nell’Alleanza di Secondigliano
Il clan Licciardi è uno dei gruppi più radicati nella camorra napoletana. Infatti, rappresenta un pilastro della storica Alleanza di Secondigliano, insieme alle famiglie Contini-Bosti e Mallardo.
Dopo la morte del fondatore Gennaro Licciardi e la successiva leadership di Maria Licciardi, l’arresto di quest’ultima nel 2021 ha aperto la strada a una nuova riorganizzazione interna.
L’Operazione Malachim: la reggenza di Abbatiello e la rete degli affiliati
Dalle indagini è emersa la centralità di Paolo Abbatiello, considerato il nuovo reggente del clan. Attorno a lui operava un gruppo compatto di affiliati fidati, tra cui Luigi Esposito e Salvatore Sapio, responsabili di numerose estorsioni e incarichi operativi. In alcune circostanze, anche le compagne dei due avrebbero contribuito alle attività del clan.
Estorsioni, recupero crediti e controllo delle periferie
L’Operazione Malachim ha documentato richieste estorsive ai danni di commercianti, truffatori informatici e persino di un’occupante abusiva di un alloggio popolare, obbligata a versare 16mila euro per restare nella casa.
Le investigazioni hanno inoltre confermato i rapporti dei Licciardi con gruppi satelliti attivi nei quartieri occidentali di Napoli e con altri clan storicamente radicati nell’area metropolitana.
Il ruolo dei “portatori di parola”
Uno degli elementi chiave dell’Operazione Malachim riguarda il sistema delle “imbasciate”. Si tratta di messaggi riservati trasportati da emissari fidati per mantenere i contatti tra detenuti e affiliati liberi.
Una conversazione intercettata nel 2021 ha permesso di ricostruire strategie, alleanze e interventi tra clan diversi, confermando la solidità della rete criminale.
L’Operazione Malachim inferisce un nuovo colpo all’Alleanza di Secondigliano
Il blitz rappresenta un duro attacco alla nuova organizzazione del clan Licciardi, ma gli inquirenti evidenziano anche la capacità del gruppo criminale di riorganizzarsi rapidamente.
L’Operazione Malachim, tuttavia, ha segnato un passo importante nel tentativo di interrompere la comunicazione interna e la rete di influenza che il clan continua a esercitare su Napoli e provincia.
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