Oggi è il Giorno del Ringraziamento: perché si festeggia?
Nata nel ‘600, quella del Giorno del Ringraziamento è considerata una delle feste più sentite in Nord America. Negli USA cade il quarto giovedì di novembre, mentre in Canada il secondo lunedì di ottobre
Il Giorno del Ringraziamento, in inglese Thanksgiving Day, è una delle feste più sentite in Nord America. In seguito all’enorme mole di film, libri e serie tv di origine americana che ha invaso il nostro Paese negli ultimi 40 anni, poi, abbiamo imparato a conoscerla anche in Italia. Tanti dei racconti e delle storie provenienti da oltreoceano, infatti, gravitano intorno o comunque lambiscono questa ricorrenza. Ma quando è nata? Come e perché si celebra?
Origini e affermazione nella cultura popolare
La ricorrenza del Giorno del Ringraziamento è di natura cristiana. Gli studiosi la fanno risalire, infatti, alla metà del XVII secolo: secondo la tradizione avrebbe origine precisamente nel 1621 nella città di Plymouth, nel Massachusetts, per volere dei Padri Pellegrini. Le prime fonti documentali però risalgono al 1623, da cui risulta che il governatore della colonia fondata a Plymouth, William Bradford, istituì una giornata in cui tutti i membri della comunità avrebbero dovuto rendere grazie a Dio per tutte le sue benedizioni.
Le festa divenne ancora più nota quando, nel 1863, nel bel mezzo della guerra di secessione, Abramo Lincoln proclamò la celebrazione del Giorno del Ringraziamento. In quell’occasione la ricorrenza cominciò ad assumere una valenza civica, spogliandosi delle sue origini cristiane. La definitiva consacrazione avvenne poi nella metà del secolo scorso, quando il presidente Franklin Delano Roosevelt ne propose l’istituzione ufficiale, approvata poi dal Congresso nel 1941.
Il Thanksgiving day, dunque, ha perso gran parte dei significati religiosi originari ed è diventata – come emerge da romanzi, film e serie tv – più un’occasione per le famiglie americane di stare insieme e ringraziare per ciò che si ha. La festa cade tradizionalmente il quarto giovedì di novembre negli Stati Uniti e il secondo lunedì di ottobre in Canada. Quest’anno gli Usa la celebrano oggi 25 novembre.
Il Giorno del Ringraziamento: come si festeggia
Secondo la tradizione, il Giorno del Ringraziamento si festeggia in famiglia e possibilmente in casa. In ogni abitazione si prepara per l’occasione il classico tacchino ripieno che viene accompagnato da patate dolci, salsa di mirtilli e torta di zucca. Il tacchino, come spiega la rivista Focus, è infatti originario del continente americano ed era molto comune tra gli Aztechi che lo allevavano. Dopo la conquista europea, l’animale fu portato anche in Europa, dove si diffuse velocemente, tanto che un secolo dopo – quando appunto i Padri Pellegrini del Mayflower giunsero in Massachusetts – lo portarono con loro oltreoceano.
Le polemiche sull’origine coloniale
Il Giorno del Ringraziamento è stato spesso al centro di numerose polemiche, essendo di fatto stato istituito dai colonizzatori europei. La festa, infatti, non è particolarmente apprezzata né dai nativi americani né dalle altre minoranze che – come spiega la rivista Newsweek – la associano al ricordo dello sterminio dei propri antenati. Per questo motivo negli ultimi anni si è diffusa tra alcuni gruppi sociali l’abitudine di celebrare una giornata del lutto o “del non-ringraziamento” da opporre alla festa ufficiale.
Il Giorno del Ringraziamento alla Casa Bianca
Il Thanksgiving viene festeggiato anche alla Casa Bianca, dove dalla fine degli anni Ottanta si verifica un evento particolare. In seguito alle polemiche delle associazioni animaliste sul consumo eccessivo di carne di tacchino, infatti, ha preso piede la “cerimonia della grazia”, tramite la quale il presidente in carica decide di salvare due tacchini. Il primo a decidere di non cucinare il tradizionale tacchino donato al presidente dalla National Turkey Federation fu John Fitzgerald Kennedy nel 1963. Fu poi Ronald Reagan il primo a “concedere la grazia” ai volatili, dando vita a una tradizione che i presidenti hanno poi continuato a seguire. Dal 2003 i cittadini americani possono anche scegliere il nome dei tacchini votando sul sito della Casa Bianca.
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