Nuova stazione Baia Cumana: un modello di rigenerazione urbana
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Dopo un’attesa lunga ventisei anni, è stata inaugurata la nuova stazione Baia della Cumana.
L’apertura è avvenuta questa mattina, giovedì 6 novembre 2025, alla presenza del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, del sindaco di Bacoli Josi Della Ragione, dell’assessore regionale Bruno Discepolo e dei primi cittadini di Pozzuoli e Monte di Procida.
L’opera, dal valore complessivo di 37 milioni di euro, rappresenta un passo avanti fondamentale per la mobilità dei Campi Flegrei e un esempio virtuoso di rigenerazione urbana integrata nel contesto storico-archeologico del territorio.
Un progetto tra storia, arte e architettura
La nuova stazione di Baia della Cumana si sviluppa su oltre 3.000 metri quadrati ed è stata progettata per coniugare trasporto pubblico e valorizzazione culturale. Le scelte architettoniche si ispirano ai materiali e ai colori dell’antica Baiae romana, con superfici in tufo, travertino e calcestruzzo pigmentato.
L’intero spazio è pensato come una porta d’accesso alla storia dei Campi Flegrei. Lucernari rotondi diffondono la luce naturale negli ambienti sotterranei, trasformando la stazione in un luogo accogliente e suggestivo.
Un percorso artistico accompagna i passeggeri attraverso immagini, testi e riproduzioni in 3D di statue romane, realizzate con tecnologie di stampa avanzate. Alcune di queste opere sono state esposte anche all’Expo di Osaka nella mostra “Fuoco e Memoria. Vulcani, storia e archeologia”.
De Luca: «Un atto di fiducia nel futuro dei Campi Flegrei»
Durante la cerimonia, il presidente Vincenzo De Luca ha definito la riapertura “un segno di speranza e di rinascita” per un territorio duramente provato dal bradisismo.
Il vertice regionale ha dichiarato sulla nuova stazione Baia della Cumana:
«Dopo il terremoto potevano prevalere abbandono e rassegnazione, invece stiamo dando un segnale di fiducia nel futuro. Abbiamo investito i primi 30 milioni di euro e ne arriveranno altri 20 per completare la riqualificazione dell’intera linea».
Anche il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione, ha sottolineato il valore simbolico dell’opera:
«Questa stazione è la prova che la tenacia può trasformare i cantieri abbandonati in luoghi di rinascita. È un atto di resilienza verso le difficoltà che viviamo ogni giorno con il bradisismo».
Fase 2 dei lavori: verso il collegamento con il lungomare
La riapertura di Baia rappresenta la prima tappa di un piano di lavori più ampio. È già in programma la seconda fase, finanziata con 14 milioni di euro. Questa prevede la realizzazione di un sottopasso pedonale e ciclabile di collegamento con il lungomare e la vecchia stazione di Baia. La chiusura del cantiere è prevista per il 2027.
Nel frattempo, proseguono gli interventi sulla linea Cumana, attualmente interrotta tra Arco Felice e Gerolomini a causa dei danni provocati dal terremoto di fine luglio, che ha lesionato la galleria di Monte Olibano e la stazione di Pozzuoli. I lavori di messa in sicurezza termineranno entro tre mesi, mentre la nuova stazione di Pozzuoli sarà pronta entro luglio 2026.
Nuova stazione Baia della Cumana: la rete EAV tra sfide e rilancio
Il presidente dell’EAV, Umberto De Gregorio, ha ricordato come i lavori per la stazione di Baia fossero iniziati nel 2005, interrotti nel 2012 e finalmente riavviati nel 2023, dopo la chiusura di un lungo contenzioso:
«In meno di due anni abbiamo completato la prima fase. Ora lavoriamo per restituire piena efficienza alla linea e per riattivare la tratta Licola–Torregaveta, ferma da oltre 15 anni».
De Gregorio ha inoltre lanciato un appello sul finanziamento della Banca Europea degli Investimenti per i Campi Flegrei:
«Servono risorse dedicate alle infrastrutture ferroviarie. Le nuove stazioni sono belle e moderne, ma richiedono sostegni concreti per garantirne la sostenibilità».
La nuova stazione di Baia della Cumana è il nuovo punto di partenza per i Campi Flegrei
La riapertura della stazione di Baia non è solo un passo avanti per la mobilità, ma un simbolo della rinascita culturale e turistica dell’area flegrea.
Con il suo design ispirato all’archeologia e le tecnologie d’avanguardia, l’opera rappresenta un ponte tra passato e futuro, tra le antiche rovine sommerse e le nuove prospettive di sviluppo sostenibile del territorio.
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