11 Maggio 2017

No ai box, continuano le proteste al Vomero

Ennesima mobilitazione da parte degli abitanti e dei lavoratori coinvolti nella lotta contro la costruzione dei 900 box privati.

Ennesima mobilitazione da parte degli abitanti e dei lavoratori coinvolti nella lotta contro la costruzione dei 900 box privati.

Questa mattina, alle ore 10.00 c.a, c’è stata l’ennesima mobilitazione da parte degli abitanti e dei lavoratori coinvolti nella lotta contro la costruzione dei 900 box privati.

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La democrazia è un processo culturale e politico che va costruito dal basso, dal popolo, anche perchè ci si trova sempre più spesso a doversi tutelare da soli.
Questo è quello che sta accadendo alle persone che lavorano e vivono nell’area compresa tra P.zza degli Artisti e via De Bustis del quartiere Vomero di Napoli, le quali devono lottare affinchè non vengano costruiti “900 box privati ed interrati”.

L’ANTEFATTO- Il progetto “Artisti/De Bustis”, ignorando la volontà contraria del Consiglio comunale di Napoli, è stato approvato da un Commissario di governo. La legge Tognoli, che norma la costruzione e gestione dei box auto privati su suolo pubblico, non sarebbe stata ulteriormente rispettata nel momento in cui  il progetto è stato ampliato a dismisura rispetto a quello iniziale.

Il numero effettivo di box rimane un’ incognita: sono previsti 673 posti auto e 90 posti moto.

LE PROBLEMATICHE– Lavoratori e residenti della zona sono in primis i diretti interessati di tutt ciò. I circa 300 uomini che lavorano all’interno del mercato rionale De Bustis, sono preoccupati su dove il mercato verrà spostato.

Infatti non esiste nessun piano fattibile di spostamento,  in quanto la prima opzione prevede l’allocazione  nell’attuale Parco Mascagna, ma questo vorrebbe dire snaturare l’attuale funzione del parco e ridurne l’accessibilità per gli utenti. Vi è una remota possibilità di utilizzare i box che verranno costruiti a via Tino da Camaino, ma anche questa ipotesi non è accompagnata da nessuno studio di fattibilità concreto.

La legge Tognoli infatti prevede che i box distino massimo 250 mq dall’abitazione del proprietario, ma grazie alle deroghe volute dal Commissario di governo, questa distanza è stata ampliata fino a circa 2,5 km, il che è oggettivamente paradossale. La Legge Tognoli, inoltre, limita ad un box auto per nucleo familiare, mentre il decreto ha di fatto ampliato fino a 3 box per nucleo familiare.

Il commissario ha introdotto la possibilità di subaffittare e cedere i box auto a terzi, senza nessun vincolo di pertinenzialità del subentrante o dell’acquirente. Infine c’è da considerare i pericoli ambientali, arhitettonici e idrogeoloci di uno scavo profondo decine di metri su un’area larghissima, oltre al fatto che i lavori di costruzione richiederanno un periodo minimo di 6 mesi di attività.

LA CONTROMOSSA– Continuano e continueranno le azioni legali e popolari da parte dei cittadini e dei lavoratori, in attesa di un responso da parte del Sindaco Luigi De Magistris. L’Amministrazione, da parte sua può, dialogando con la controparte, proporre soluzioni alternative (forma mista di indennizzo economico/compensazione con altre opere pubbliche; utilizzo dell’attuale “invenduto” presente sul territorio, ecc.).

Vi terremo aggiornati sulla vicenda.

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