14 Novembre 2023

Neonata picchiata lasciata morire: in manette i genitori

Neonata picchiata e lasciata morire: aveva le ossa del cranio fratturate. Arrestati i genitori che abusavano continuamente di lei

agenzia dire

MORTO NEONATO

É successo a Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta. Una neonata è stata picchiata e lasciata morire dai suoi genitori, avendo le ossa del cranio fratturate. Gli accertamenti condotti hanno dimostrato i continui abusi di cui era vittima.

Neonata picchiata e lasciata morire: arrestati i genitori

Il padre della neonata di 45 giorni, secondo gli accertamenti condotti, l’avrebbe colpita in modo così violento alla testa da spaccarle tutte le piccole ossa. La madre, consapevole di cosa stesse accadendo, non avrebbe soccorso la bambina. Entrambi hanno lasciato che morisse per una insufficienza cardiorespiratoria.

La prime ricostruzioni dei fatti, condotte dai Carabinieri, hanno subito fatto scattare i controlli e per la coppia sono scattate subito le manette. Lui di 26 anni e lei di 19: entrambi sono ritenuti responsabili della morte della neonata di appena 45 giorni.

La piccola è stata trovata senza vita nella loro casa, proprio a Santa Maria a Vico, e la coppia aveva raccontato che fosse morta nel sonno. Una volta svolte le indagini però, è venuta fuori un’altra verità, molto più tremenda e tragica.

I fatti risalgono allo scorso 2 settembre e gli ultimi sviluppi recenti sono stati raccontati dal nonno della piccola vittima, padre di lui. L’uomo, che ha parlato dell’accaduto anche in tv, ha raccontato di aver visto su figlio con la bambina tra le braccia che si recava in ospedale, sostenendo che avesse avuto un malore mentre dormiva.

Purtroppo non c’era nulla più da fare. Sul corpicino della povera vittima sono state ritrovate scottature e quindi si era aperta la pista delle violenze domestiche. La famiglia però si era giustificata facendole risalire al bagnetto che le avevano fatto qualche giorno prima. La bimba, a quanto raccontato dai genitori, era stata colpita da un getto d’acqua bollente, per errore.

Le prime ricostruzioni dei fatti

Nelle primi momenti nei quali gli inquirenti hanno condotto le indagini, erano stati sequestrati i cellulari della coppia. Con analisi sui telefonini e l’autopsia effettuata sul corpo della piccola, per i Carabinieri si è aperta un’unica pista possibile: l’infanticidio.

Secondo la ricostruzione che ha poi portato alla custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, il padre avrebbe colpito violentemente la piccola sul volto. Questo colpo poi le avrebbe causato “un trauma contusivo-concussivo cranio-facciale, da cui sarebbe derivata una duplice frattura ossea e un ematoma subdurale emisferico sinistro, produttivo di encefalopatia da ipertensione endocranica.”

Facendo poi sempre di più luce e chiarezza sui fatti, i genitori, pur rendendosi conto delle gravi condizioni in cui versava la piccola, non avrebbero fatto nulla per aiutarla e salvarle la vita. Grazie alle ulteriori indagini si è chiarito che la bimba era continuamente vittima di abusi e violenze domestiche. Sul corpicino sono state infatti ritrovate ecchimosi, contusioni e escoriazioni.

Il padre e la madre sono accusati di concorso in omicidio volontario pluriaggravato. Entrambi sono stati fermati e arrestati. Lui si trova nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e lei nella casa circondariale femminile di Pozzuoli.

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