13 Aprile 2024

Nelle carceri napoletane il suicidio è la prima causa di morte: l’allarme

Allarme lanciato dai garanti regionali: nelle carceri napoletane il suicidio è la prima causa di morte. Appello rivolto al ministero

canva

suicidi in carcere

Allarme nelle carceri napoletane e suicidio: i Garanti regionali per i detenuti hanno organizzato per la giornata del 18 aprile un momento di riflessione sui suicidi e sulle morti in carcere. Nel corso della manifestazione verrà letto un appello elaborato dalla Conferenza nazionale dei Garanti territoriali, contenente i nomi dei detenuti morti suicida, per malattia ed altre cause ancora da accertare, nonché i nomi degli agenti di polizia penitenziaria che quest’anno si sono tolti la vita, per non dimenticare le loro storie e il dramma in cui vivono le loro famiglie.

“In carcere il suicidio è la prima causa di morte. Servono interventi urgenti, non si può continuare a morire di carcere e in carcere”, questo l’appello. L’appello è rivolto al Ministero della Giustizia, all’Amministrazione Penitenziaria, ai membri di Camera e Senato e alla società civile, ad un mese dalle dichiarazioni del Presidente Sergio Mattarella, che, ricevendo il corpo della Polizia penitenziaria, ha ribadito l’importanza di interventi urgenti per frenare l’emergenza dei suicidi in carcere.

Carceri napoletane e suicidio: le parole del garante

Le parole del Garante campano, Samuele Ciambriello, portavoce della Conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale sono state: “Il 18 aprile sarà l’occasione per accendere i riflettori sulle grandi carenze del sistema penitenziario attuale, per fare il focus sul sovraffollamento carcerario, sulle mancanze sanitarie, sulla necessità di una maggiore applicazione delle misure alternative al carcere. La lettura dei nomi morti suicida in carcere servirà a prendere coscienza di questa grande tragedia esistenziale, che giace nel silenzio delle istituzioni. Troppo spesso i luoghi detentivi sono considerati una discarica di esseri umani, anziché luoghi di riabilitazione”.

Fonte: Napolitoday

Ti potrebbe interessare anche l’articolo: Carcere di Avellino, cappellano viene aggredito