Napoli Verona, un pari che non sposta gli equilibri. Ma occorre lavorare
Napoli Verona, un pari che non sposta gli equilibri ma evidenzia poca brillantezza da parte degli azzurri…e qualche difficoltà tattica
Napoli Verona – Gli azzurri sono stati fermati -di nuovo! – dal Verona in casa. Cambiano gli allenatori, ma si conferma una situazione di sostanziale parità tra le compagini schierate in campo.
Spalletti aveva fatto ricorso ai suoi “titolarissimi”, potendo contare sul recupero di Osimhen, Insigne e Fabiàn, indisponibili nella partita di Europa League contro il Legia Varsavia.
Unico grande assente Kalidou Koulibaly, reduce dalla squalifica rimediata contro la Salernitana all’undicesima giornata di campionato.
E l’assenza di Kulibaly, prevedibilmente, pesa: pesa nell’organizzazione tattica della squadra, pesa nell’impostazione da dietro, pesa forse anche nella testa dei giocatori.
Juan Jesus, va detto subito, non ha sfigurato, anzi. Si è reso protagonista di una partita onesta, attenta, contro un avversario ostico dall’attacco velocissimo e brillante.
I gol arrivano tutti nel primo tempo: il solito Simeone firma il momentaneo vantaggio gialloblu al 13′, l’instancabile Di Lorenzo pareggia dopo soli 5′, beffando il portiere avversario dopo un bell’affondo, di forza e prepotenza.
Di lì, gioco continuamente fermato per falli dei gialloblu, che concluderanno la partita in 9 (espulsi Bessa e Kalinic).
L’arbitro Ayroldi non dà la sensazione di avere in controllo la gara, anzi. Non sanziona il fallo su Osimhen n area di rigore, nonostante la vistosa trattenuta. Non sanziona l’intervento di Faraoni al limite dell’area che, disinteressandosi del pallone, atterra Mario Rui. Inutili le proteste, nessuno dei due falli viene visto dall’arbitro, che lascia proseguire.
Il tempo scorre, qualche occasione da una parte e dall’altra. La sfortuna ci mette lo zampino, con i due pali colpiti da Osimhen prima e da Mertens su punizione spettacolare poi.
Napoli Verona, un pari su cui lavorare…
Il Verona ferma di nuovo il Napoli, inchiodandolo ad un pari che, complice il pareggio tra Milan e Inter, non sposta gli equilibri.
Nessuna tragedia, arriviamo alla sosta da primi nel gruppo di EL e primi in coabitazione con il Milan in campionato. Ma qualche riflessione va fatta.
E va fatta soprattutto per proseguire in quel percorso di crescita avviato da Salletti fin dai suoi primi giorni in azzurro.
Il Napoli soffre contro squadre fisiche e provocatorie come il Verona. Un Verona che ha ingabbiato tutte le fonti di gioco azzurre, annientando fantasia e costruzione di gioco.
Lo stesso Spalletti in conferenza stampa ha ammesso che è difficile giocare contro squadre che interpretano così le gare. Lo stesso Tudor ha ammesso che “per gli arbitri è difficile gestire gare del Verona: bisogna capire quando è fallo e quando pressione”.
Ma il calcio è anche questo, ed occorre trovare soluzioni, quando si incontrano compagini del genere.
In passato, abbiamo perso punti preziosi contro squadre organizzate sulla fisicità e sulla pressione aggressiva. Ora, al Napoli di Spalletti tocca compiere questo ulteriore step di crescita.
Perché, se è indubitabilmente impossibile vincerle tutte, è altrettanto necessario non lasciarsi ingabbiare sistematicamente da chi interpreta il calcio come il Verona di Tudor.
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