27 Aprile 2020

I più bei soprannomi dei giocatori del Napoli

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Un viaggio alla scoperta dei nomignoli che hanno fatto la storia del Napoli e che sono ancora indimenticabili per il popolo azzurro

Goal, traverse, autogoal, rovesciate e tiri dalla distanza sono senza dubbio il sale del calcio, elementi in grado di nobilitare questo sport che vive e prospera grazie ai colpi più spettacolari dei giocatori che possiedono il bagaglio tecnico maggiormente importante.

Tuttavia non bastano: il bello del football risiede anche nel linguaggio che viene impiegato per raccontarlo al popolo “fanatico” che fruisce abitualmente dello spettacolo che sa sempre regalarci o ammirandolo da casa o gustandolo allo stadio.

E cosa c’è di meglio se non associare ai top players più conosciuti soprannomi altisonanti al fine di colorare l’ars oratoria calcistica? Niente secondo noi. Il mondo della Serie A si è sempre caratterizzato per i tanti nomignoli affibbiati, a volte per scherzo a volte secondo logiche e studi ben precisi, ai protagonisti che in settimana e nel weekend hanno calcato o calcano i terreni di gioco.

Molti sono cresciuti con Pinturicchio Del Piero oppure con il Pupone Totti, altri sono invece invecchiati con Rombo di Tuono Gigi Riva o con il Barone Altobelli. Che atleti e che bei nomignoli! In questa sede vi parleremo degli epiteti più famosi dei protagonisti di ieri e di oggi della nostra squadra del cuore, ossia il Napoli. Scommettiamo che alcuni non li conoscete? Leggete il prossimo paragrafo e poi fateci sapere.

Un vocabolario infinito

 

napoliNon esageriamo quando affermiamo che non basterebbe uno scritto di alcune pagine per potervi elencare tutti i soprannomi degli atleti che hanno vestito con onore la casacca azzurra.

Siccome non disponiamo dello spazio necessario per offrirvi una copia del vocabolario del soprannome, abbiamo pensato tuttavia di menzionarvi quelli più famosi e quelli che sono entrati nell’immaginario collettivo di noi tifosi della squadra partenopea.

Tra i più strani, passateci il termine, ci sono quelli di campioni del lontano passato, come ad esempio “Tremetrisoprailcielo Contini” e “Millemiglia Mannini”, ma anche quelli di protagonisti più recenti della storia del club come El Pocho Adelante Lavezzi e infine El Tanque Denis.

E non è finisce qui: da El Pibe de Oro, nomignolo dell’attaccante più forte che abbia mai giocato per il glorioso Napoli, ossia Diego Armando Maradona, siamo passati, nel giro di pochi anni, al Pipita Higuain, ad Albiol Mangiafuoco, all’indimenticato Marekiaro Hamšík, passando per Lorenzo il Magnifico (Insigne) e Jorginho “joga bonito”.

E potremmo così continuare. Eppure, sembra assurdo, ma un atleta dell’attuale Napoli non possiede un soprannome. Vi starete chiedendo: “State forse scherzando?”. Ebbene no: Milik è uno dei pochi players a essere chiamato semplicemente Milik! Arkadiusz, giocatore corretto, gran professionista, ragazzo dal cuore d’oro, atleta senza grilli per la testa è uno dei pochissimi attori dell’odierna rosa sprovvisto di quel bellissimo soprannome che altri colleghi in attività o ex tali oggi in pensione (vedi Gabriel Batistuta) esibiscono come fosse un titolo nobiliare.

Il cantore del soprannome partenopeo

Dopo tanti nomignoli, è giunto il momento di dare spazio al cantore dei soprannomi per eccellenza che noi tifosi napoletani, ma non solo noi, conosciamo bene: Raffaele Auriemma.

Il giornalista più famoso della carta stampata e della tv è solito deliziarci con le sue telecronache pittoresche e al tempo stesso imperdibili. Come dimenticare quando gridava di gioia in occasione delle reti del Matador Cavani, chiamato anche Messia in terra o giustiziere divino a seconda dei casi?

Come scordare quando Pandev, o meglio Pandevmonio o Signore dell’Apocalisse, impensieriva le difese avversarie con le sue giocate “silenziose” ma efficaci? Impossibile da dimenticare, visto e considerato che, come sa bene Auriemma, il bello del calcio passa anche attraverso l’utilizzo di soprannomi.

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