Napoli piomba su Ngonge: indizio sul futuro di Politano?
Il Napoli piomba su Ngonge, esterno offensivo dell'Hellas Verona. Possibili intrecci di mercato con Politano?
Il mercato di riparazione sarà fondamentale per il Napoli, che vuole provare a risollevare la stagione. De Laurentiis ha promesso almeno quattro colpi per cambiare le sorti di una squadra completamente appannata e disorientata.
In ottica di rinnovamento, il Napoli pensa a un nuovo colpo in attacco. Si tratta di Ngonge, esterno offensivo dell’Hellas Verona. Il club azzurro si è inserito nelle scorse ore al tavolo delle trattative a cui siede anche la Fiorentina, interessato al giocatore belga.
Il Napoli su Ngonge: il profilo del calciatore
Ala destra a cui piace accentrarsi per provare la conclusione di mancino, Cyril Ngonge è un giocatore belga classe 2000 che l’Hellas Verona ha prelevato lo scorso anno dal Groningen. In questo avvio di stagione, l’attaccante ha già segnato cinque gol e fornito due assist.
Il suo senso del gol e della posizione gli consentono di svariare su tutto il fronte offensivo. In carriera ha giocato sia come prima punta che come esterno. Per il Napoli sarebbe un jolly che potrebbe favorire un cambio modulo che sembra essere ormai nell’aria. Il 4-3-3 del Napoli non sta dando i risultati attesi e l’emergenza a centrocampo potrebbe spingere Mazzari ad optare per un approccio più offensivo.
Le sue prestazioni convincenti hanno attratto l’interesse di tante squadre, in ultimo il Napoli che sta sondando la fattibilità dell’operazione. L‘incertezza che avvolge il rinnovo di Politano e il difficile adattamento di Linstroem allo stile di gioco del Napoli stanno spingendo il club azzurro verso Ngonge.
L’Hellas Verona valuta il calciatore 12-13 milioni di euro e la Fiorentina ha, per ora, fatto un’offerta pari a 8 milioni. Lo staff del Napoli si sta inserendo nella trattativa per provare a strappare l’attaccante alla concorrenza, giocando sui bonus variabili da aggiungere alla parte fissa.
Mercato di riparazione o di rivoluzione?
La gestione del post scudetto non è stata, certamente, delle migliori per il Napoli che si trova spaventosamente lontano dalla vetta. Tanti punti da recuperare e l’umore a terra stanno pesando moltissimo sulle prestazioni degli azzurri.
Uno spogliatoio che sembra spaccato, dopo la partenza di Spalletti e Giuntoli, e compromesso dagli allenatori che si sono susseguiti. Gli autori dell’impresa scudetto sembrano le controfigure dei brillanti calciatori visti lo scorso campionato. Molti sono scontenti e vogliono andare via, altri vorrebbero avere più considerazione.
Il Napoli si ritrova nello stesso incubo che fu l’ammutinamento contro Ancelotti, ma stavolta l’involuzione è stata ancora più rumorosa dopo il trionfo dell’ultima stagione. Il ritiro costruttivo di questi giorni cercherà di mettere un cerotto sulla ferita sanguinante, ma la corsa al mercato invernale lascia trapelare un bisogno di rivoluzione.
C’è tanto da riparare questo gennaio, a partire dal vuoto lasciato da Elmas, ceduto in fretta e furia nel freddo di dicembre. Non c’è però la stessa velocità nel concludere la trattativa per il suo sostituto, che pare essere Samardzic.
Ancor più grave è l’emergenza in difesa, vero punto debole di questa stagione. Manca un giocatore d’impatto, come era Kim, in grado di sopperire a tutte le mancanze dei compagni di reparto. Il chiacchiericcio di Dragusin sembra ormai tramontato e bisogna capire chi resta al tavolo delle trattative.
Il Napoli sembrava un’isola felice, un progetto sicuro rivolto al futuro. Ad oggi, non è altro che una polveriera da cui sembrano voler scappare tutti per non essere trascinati in fondo. Il mercato di gennaio sarà una finestra sul Napoli che verrà, quello che probabilmente si scucirà, oltre allo scudetto, gli ultimi insegnamenti di due filosofi del calcio come Spalletti e Sarri.
Tutti i profili accostati al club azzurro, a partire da Ngonge, sono ben lontani dall’impiego di uno statico 4-3-3, molto più adeguati a moduli più sfrontati, in cui sono richiesti velocità e dinamismo. L’ombra del nuovo allenatore incombe sul Maradona, ma ci sono ancora troppe partite da giocare quest’anno per dichiarare la resa.
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