Napoli – Lobotka sensazionale: i numeri dello slovacco

NAPOLI – LOBOTKA SENSAZIONALE: I NUMERI DELLO SLOVACCO

Punto di riferimento. Faro. Fulcro del gioco del Napoli. Stanislav Lobotka è stato tra i migliori in campo nella sfida di venerdì sera al ‘Diego Armando Maradona’ contro il Como. La vittoria ai danni dei lariani è arrivata anche per la superba prestazione del centrocampista slovacco. L’ex Celta Vigo è stato osannato anche dal mister del club lombardo. Cesc Fabregas ha coniato il termine ‘superclass’ in sala stampa, esprimendo attestati di stima sensazionali per il regista azzurro. Onnipresente in mezzo al campo Stanislav, che con le sue perfomances ha innalzato il rendimento anche di Anguissa. E permesso a Scott McTominay di ambientarsi in pochissime settimane.

Napoli – Lobotka è intoccabile

Difende. Attacca. Si alza in pressione. Verticalizza ed allarga il gioco. Novanta minuti di dominatore incontrastato della zona nevralgica del campo. Ha giocato 89 minuti, toccando la palla ben 49 volte. Sono sette i tackle vinti e tutti i duelli con gli avversari (ben 7 su 7). Sono trentacinque i passaggi riusciti su 39 tentati. Numeri che esaltano le caratteristiche del numero sessantotto degli azzurri. Il nuovo mister del Napoli Antonio Conte ha modificato l’assetto tattico, rinunciando alla sua difesa a tre in favore del 4-3-3. Numeri che si intrecciano e variano a seconda dei diversi segmenti di gioco, anche all’interno della stessa partita. Vedasi alla voce Monza e Como, appunto.

Lo slovacco è amato da tutti

Lobotka c’è sempre. Anche in Coppa Italia. Anche contro il Palermo. Anche quando i suoi compagni di squadra riposano. Lui scende in campo. Fondamentale. Prezioso. Inamovibile. Poteva partire in estate, invece è rimasto. Il Barcellona lo tentava. Ma Stani voleva dimostrare di avere ancora birra nelle gambe e giusta visione di gioco, anche dopo la stagione nefasta post Scudetto. Lobotka e altri dieci, perché come affermato da Fabregas dal ventre del ‘Maradona’: “Mamma che giocatore meraviglioso, divento pazzo per quelli come lui, capaci di capire il calcio, di recuperare palloni e di far vincere le partite”.

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