16 Luglio 2025

Napoli, fermate scommesse clandestine per conto della camorra

Fermate nove persone per i reati di associazione per delinquere, esercizio abusivo di attività di giochi e scommesse, e trasferimento fraudolento di valori.

Fonte: Guardia di Finanza

Guardia di Finanza

NAPOLI SCOMMESSE CLANDESTINE CAMORRA – Condotta questa mattina un’ importante operazione dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli. L’azione ha portato all’esecuzione di misure cautelari personali, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari (G.I.P.) del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.).

Denunciate nove persone, in quanto gravemente indiziati di reati quali associazione per delinquere, esercizio abusivo di attività di giochi e scommesse, e trasferimento fraudolento di valori. Tutte le accuse sono aggravate dal metodo mafioso e dall’agevolazione mafiosa.

Napoli, fermate scommesse clandestine della camorra: le indagini

Le indagini approfondite hanno rivelato elementi significativi circa l’esistenza di un’organizzazione criminale dedita alla raccolta illecita di scommesse per conto del clan dei Casalesi.

Questo sistema illegale operava su due fronti principali: l’installazione di apparecchi da gioco, come videopoker e slot machine, non collegati alla rete informatica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) in tutta l’area dell’agro aversano; e l’organizzazione di scommesse clandestine tramite piattaforme telematiche non autorizzate dalla medesima Agenzia.

Al vertice di tale sodalizio vi era una figura di spicco della fazione Russo-Schiavone del clan dei Casalesi. Tale individuo, come confermato da numerosi collaboratori di giustizia e da diversi provvedimenti giudiziari, per anni ha gestito per conto del clan la riscossione di fondi, inclusi proventi da estorsioni, il loro versamento nella cassa comune, la distribuzione di denaro agli affiliati e la gestione dei rapporti con imprenditori e politici, sia vittime che complici del clan.

Il Ritorno e la Riorganizzazione Criminale

L’esponente del clan, già condannato in via definitiva per il reato di associazione di tipo mafioso (art. 416 bis c.p.), è tornato a Casal di Principe alla fine del 2021 dopo un periodo di libertà vigilata in una località laziale. Una volta rientrato, ha riattivato i contatti con la sua organizzazione di appartenenza, ricominciando a frequentare soggetti legati al clan o con precedenti penali, rifondando di fatto una cellula criminale.

Il gruppo ha progressivamente esteso la propria rete, includendo bar e altri esercizi commerciali dove installare apparecchi da intrattenimento scollegati dalla rete telematica ADM, avvalendosi anche di prestanome. Gestivano la raccolta abusiva di scommesse clandestine nell’interesse del clan. Questi utilizzavano siti internet dedicati e conti di gioco per gli scommettitori, talvolta anche tramite agenzie autorizzate. Si riconosceva una percentuale sulle scommesse non ufficiali gestite parallelamente.

Le Misure Cautelari

Per sei degli indagati è stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere. Due soggetti sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre per un altro è stato imposto il divieto di dimora nelle province di Napoli e Caserta.

Si precisa che il provvedimento eseguito è una misura cautelare emessa in fase di indagini preliminari. Contro tali misure sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari sono considerati persone sottoposte a indagini e, pertanto, presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

Fonte: Comunicato Stampa

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