Napoli Femminile, Carlino: “Se dobbiamo andare in Serie B che lo dicessero”
Napoli Femminile, il presidente Raffaele Carlino spiega quanto accaduto contro la Sampdoria: “Qualcosa non quadra, non capisco cosa stia succedendo. Il movimento femminile non mi sta piacendo”. L’intervista
Il Napoli Femminile, a seguito della gara contro la Sampdoria, ha diffuso un comunicato stampa, in cui si riporta di aver subito una serie di decisioni arbitrali che hanno penalizzato la squadra azzurra ed indirizzato l’esito verso le blucerchiate. Le desicisioni del club di Raffaele Carlino sono il frutto di vari arbitraggi molto discutibili – in occasione delle partite con Milan e Juventus – che “non rendono giustizia allo sforzo ed ai sacrifici che il Napoli Femmnile sta compiendo all’interno del movimento del calcio femminile”. Il Napoli Femminile ha annunciato di prendere le distanze da quanto successo ieri sul terreno di gioco dello stadio “Piccolo” di Cercola. Dopo la gara, inoltre, la società azzurra ha reso note le dimissioni le dimissioni del direttore generale Nicola Crisano, tra gli artefici della permanenza in Serie A.
Stando a quanto successo ieri, 31 ottobre, il presidente Lello Carlino ha lasciato delle dichiarazioni a Napoli.ZON. Si comunica quanto segue.
- Presidente si sente di commentare ciò che è accaduto ieri?
“Se c’è un disegno ben delineato, ovvero che dobbiamo andare in Serie B che ce lo dicessero perchè non ho mai parlato di arbitri in quindici anni, ma è un anno e mezzo a questa parte che si comincia a parlare del maschile alle spalle, del professionismo e sembra che dia fastidio. Se è così che lo dicessero apertamente perchè è il terzo arbitro che ci viene a rovinare la partira. Non solo Sampdoria, ma anche Juve e Milan. Ieri la ciliegina sulla torta: c’è stato un arbitro pessimo nell’atteggiamento e nelle espulsioni, che ha portato a grossi dubbi sulla Di Marino. Io fino a qui non ci sto. Sinceramente avrei pensato anche di dare le dimissioni, però ho un obbligo verso i soci che hanno investito verso questo progetto. Devo finire il campionato, però non è il femminile che piace a Carlino perchè prima c’era il rispetto delle regole”.
- Come mai si è creata questa situazione?
“Sinceramente non lo so, io me ne sono andato dal maschile perchè il femminile era bello per essere più pulito. Certo, gli errori si possono capire, però qui è a senso unico, sempre contro il Napoli e c’è qualcosa che non mi quadra e vorrei capirci – spiega il presidente del Napoli Femminile – siccome io non ho l’obbligo perchè principlamente ho la passione per questo sport, per le ragazze, per la squadra e per Napoli. Se c’è un disegno preciso di buttarci fuori che lo dicano, siamo pronti a farci da parte e decidessero loro a chi dare il titolo di Serie A. Onestamente non se ne può più, ci siamo lamentati più volte degli arbitraggi e questa è la terza partita consecutiva. Noi ci mettiamo i soldi di tasca nostra, siamo venti imprenditori e non è giusto che abbiamo degli arbitri così, che a Cercola vengono a fare protagonismo in una partita che dovrebbe essere in amicizia. Visto che la Sampdoria è un club amico, addirittura stesso lo staff della Sampdortia mi ha detto “avete ragione, purtroppo siamo capitati noi e non è giusto”. Allora la dice lunga su come la pensiamo noi sulle scelte dell’arbitro.”
Il presidente Carlino sottolinea: “Nessuno fa una dichiarazione a favore nostro. Siamo sfortunati a prendere arbitri che non sono all’altezza del professionismo? Allora che cambiassero atteggiamento oppure arbitri, visto che oggi il calcio femminile comincia a costare. Purtroppo non è una nostra colpa se non abbiamo il maschile e se chi ha il maschile non vuole fare il femminile, non capisco perchè deve essere una colpa di Carlino e soci.”
Il presidente Lello Carlino ha asserito con grosso dispiacere che il movimento femminile sta cambiando in negativo, a partire dall’arbitraggio. “Io voglio solo arbitri che arbitrino da professionisti”, dice in merito.
Poi: “Lo scorso anno la stessa cosa, ci siamo salvati all’ultima giornata con undici rigori e di cui due erano a favore, in più altri episodi. Allora vedo che da un anno e mezzo – non voglio pensare alla malafede – qualcosa non quadra. Io lo faccio per passione, non guadagno, ma se devo andare al campo per intossicarmi non ci sta. Per il bene di Napoli, per il bene delle mie ragazze e della mia società, sono pronto a farmi da parte. Io lo faccio per le ragazze, che fanno tanti sacrifici, lasciano la proprià città per un rimborso spese, per uno stipendio che non è ancora da professionista, allora mi chiedo: “perchè dobbiamo subire queste cose? Non va bene.” Non capisco che sta succedendo. Abbiamo applaudito ogni squadra, sempre. Quello che è successo ieri, purtroppo, ci ha fatto male. Tutto il movimento del Napoli Femminile paga questa sconfitta“.
Amarezza e rabbia che, purtroppo, fanno da padrone. A rimetterci è anche lo stato psicologico delle giocatrici e dei sacrifici costanti.
“Lotteremo per rimanere in serie A, contro tutti e contro tutto. Per il ruolo che ho e per la societa ci sarò fino a giungo. Poi, a giugno, tirerò le somme su ciò che significa calcio femminile. E ripeto il Napoli Femminile è uno dei pochi club che oggi ha vinto sul campo, non abbiamo comprato nessun titolo perche per me si vincono sul campo. Se tutto questo deve essere penalizzato dai sacrifici fatti, di tasca nostra e da 14 anni consecutivi, mi dispiace andremo ad investire altrove, in uno sport più pulito dove rimangono i valori che fino a ieri hanno contraddistinto il calcio femminile”.
- Presidente, purtroppo, gli errori arbitrali hanno toccato anche il Pomigliano Calcio Femminile (specie nella gara contro il Verona) seppur non così incisivamente come è toccato al suo club. Qual è il motivo secondo lei?
“Mi sono confrontato anche con il presidente Pipola di recente e gli ho sempre augurato tanta fortuna, anzi il derby è tra le cose più belle. Ovviamente siamo le società più penalizzate, alla fine guarda caso siamo le uniche che non hanno il maschile alle spalle. Dalla gara con la Juve, al Milan e alla partita di ieri, è stato da quattro in pagella. Andate a vedere le immagini e capirete perchè sono arrabbiato”. – Conclude il presidente del Napoli Femminile Raffaele Carlino.
Gianluca Monti vicino allla squadra e alla società
Sempre presente, nel bene e nel male, Gianluca Monti ha espresso sui canali social la vicinanza al club. “Non è un momento semplice per il Napoli Femminile, ma non è certamente il primo periodo delicato da quando la squadra è tornata in A. Non è affatto facile un campionato con tante formazioni “professionistiche” – cioè espressione dei club maschili – ma già nella passata stagione la “resilienza” ha portato poi le azzurre alla savezza. Quando il gioco di fa duro non bisogna perdere il sorriso per provare ad alleggerire il clima e a restituire fiducia la gruppo. Le lacrime che ho visto negli occhi di una calciatrice ieri sono probabilmente il miglior punto di ripartenza.“ – Ha scritto l’addetto stampa del club all’ombra del Vesuvio.
RESTA SEMPRE AGGIORNATO CON OGNI NOTIZIA DI CRONACA, ATTUALITÀ, POLITICA, UNIVERSITÀ, SPORT, NAPOLI FEMMINILE, CULTURA, EVENTI, MANIFESTAZIONI E TANTO ALTRO: CLICCA QUI
ARTICOLO SUCCESSIVO
Grande Fratello Vip, il riassunto della quindicesima puntata
Lascia un commento