7 Agosto 2024

Napoli, danno erariale di 2.2 milioni di euro: fermati 7 soggetti

Fermati 7 soggetti e sequestrati i loro beni mobili e immobili

Immagine da web

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NAPOLI DANNO 2.2 MILIONI – Nella mattinata odierna, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli hanno notificato un invito a dedurre nei confronti di 7 soggetti. Essi sono accusati di aver eseguito un danno erariale di 2.226.370,50 euro.

Le indagini hanno permesso di accertare la distrazione di fondi pubblici dall’allora Istituto per l’Ambiente Marino Costiero di Napoli (oggi Istituto di Scienze Marine) del Consiglio Nazionale delle Ricerche, attraverso false prestazioni di consulenza.

Danno erariale di 2.2 milioni a Napoli: le specifiche

Ricostruiti in particolare 46 contratti di consulenza stipulati, tra i 2010 e il 2014, con 13 società di Roma, Milano e Monza. Queste sono riconducibili allo stesso centro di interessi e in molti casi operanti in settori incompatibili con le consulenze asseritamente svolte.

Queste ultime, infatti, ove non del tutto inesistenti, sono risultate spesso identiche tra loro e prive di contenuti concreti. Queste erano condensate in relazioni di poche pagine e tutte sistematicamente concluse nell’arco di pochi giorni.

In numerosi casi, contratti di consulenza, formalmente diversi, ma con le stesse finalità, erano affidati contestualmente, oppure a breve distanza di tempo, a ditte diverse. Non si otteneva però una effettiva controprestazione. Talvolta, assegnavano la medesima consulenza in maniera ripetuta, a società sempre riconducibili allo stesso centro di interessi.

I compensi riconosciuti alle ditte coinvolte venivano sempre artificiosamente frazionati in modo da poter procedere discrezionalmente all’affidamento diretto.

Per rendere credibile tale procedura, i soggetti coinvolti predisponevano diversi preventivi delle società risultate, a turno, assegnatarie delle consulenze. Si simulava in questo modo lo svolgimento di una gara conclusa con la scelta dell’offerta economicamente più vantaggiosa. La procedura illecita si svolgeva anche se la società appaltatrice/conferitaria fosse già stata preventivamente individuata.

I preventivi presentati erano praticamente identici, con prezzi che si differenziavano per poche decine di euro, recanti numeri di protocollo consecutivi, apposti tutti nella stessa data, segno evidente della loro simultanea predisposizione sotto un’unica regia: in un acclarato e sostanziale contesto di artata e orientata ricostruzione del complessivo procedimento di formazione della spesa.

L’operazione delle Fiamme Gialle

I soggetti ritenuti responsabili del nocumento cagionato alle casse dello Stato sono stati contestualmente destinatari di un sequestro conservativo di beni mobili, immobili e crediti per un ammontare equivalente al danno erariale accertato.

L’attività odierna testimonia il costante – nonché coordinato – impegno della Corte dei conti e della Guardia di finanza a salvaguardia dell’integrità dei bilanci pubblici e del corretto utilizzo delle pertinenti risorse.

Fonte: Comunicato Stampa

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