14 Febbraio 2016

Napoli beffato nel finale

Beffa finale per il Napoli. La partita sembrava ormai incanalata verso il pareggio, solo un autorete di Albiol, su tiro di Zaza, ha dato alla squadra di Allegri la vittoria.

[ads1] Sconfitta amara per il Napoli, in quella che era la partita dell’anno. Si era detto, e bisogna adesso confermarlo, che una sconfitta per il Napoli non sarebbe stata una catastrofe.

La squadra di Sarri resta a un solo punto dalla vetta, il problema, semmai sarà psicologico. Bisogna capire, adesso, come gestiranno, a Castel Volturno, il primo momento davvero difficile della stagione.

Comincia un torneo completamente nuovo, per certi versi simile a quello degli anni scorsi. La Juventus è prima e dietro il Napoli che deve rincorrere.

Resta alla squadra di Sarri la certezza di non essere inferiore alla Juventus.

Detto questo, la partita è stata brutta, molto tattica, e in questo senso Allegri è stato più furbo. La sua Juventus ricordava molto le squadre di Mourinho, le quali puntavano prima di tutto a non far giocare l’avversario, per poi tentare una qualche sortita offensiva, o una giocata del singolo.

La Juventus ha cercato in tutti i modi di non perdere questa gara, schierandosi in maniera assai difensiva, addirittura, a dieci minuti dalla fine, toglie Dybala, per inserire ancora un difensore, Alex Sandro.

Il Napoli, dal canto suo, non ha fatto quasi nulla per vincerla. Quel pizzico di follia, tanto invocato dall’allenatore alla vigilia non si è visto affatto, ne da parte dei giocatori, ne da parte sua.

Il migliore per gli azzurri è stato, senza ombra di dubbio, Allan. Il brasiliano è stato una roccia, ha annullato Pogba, ed è riuscito spesso persino a proporsi.

Sarebbe bello se in Marek Hamsik con tutte le sue grandi qualità tecniche, la sua classe, ci fosse un po’ dello spirito, dell’ardore, e della cattiveria agonistica del brasiliano.

Insigne è sembrato impaurito oltremodo. L’errore nei primi minuti, quando avrebbe potuto servire ad Higuain un pallone rasoterra, assai più agevole da fare e da gestire, ha optato invece per un goffo e complicato colpo sotto.

Il Pipita lo ha rimproverato a lungo, forse troppo a lungo, (la reprimenda è durata circa un quarto d’ora…) da quel momento il talentino di Frattamaggiore è scomparso. Si è preoccupato molto di contenere Cuadrado, che è stato a lungo il più vivace dei suoi, ma in sostanza Insigne è sembrato bloccato, nella testa, più che nelle gambe.

Sarri avrebbe, però, dovuto capirlo, e sostituirlo prima del solito settantesimo minuto. Per la prima volta, in questo campionato, il tecnico del Napoli ha cercato più di non prenderle, che di darle, e questo gli è costato caro. La speranza è che anche questa volta, dimostri di essere bravo ad imparare dai suoi errori.

Ci si attendeva molto da Higuain, il quale non ha ricevuto nessuna assistenza dai compagni, ma a sua volta si è adagiato, non ha cercato mai di divincolarsi dalla marcatura dell’ottimo Barzagli, e di provare ad incidere sulla gara.

Provare, questo è il punto, il Napoli non ha giocato male, ma non ha mai provato a vincere la gara, come del resto la Juventus, ma nel caso di Allegri, la tattica è comprensibile, la Juve non poteva perdere, il Napoli, invece, qualche rischio in più lo poteva e lo doveva correre.

Resta quindi il rammarico, ma anche la convinzione che, in fondo, questa Juventus non sia poi così eccezionale, nonostante le quindici vittorie consecutive.

La prossima partita vedrà gli azzurri affrontare il Milan, mentre i bianconeri, dovranno andare a Bologna.

Saranno due partite difficili, e molte altre ce ne saranno, comincia adesso un altro campionato, nulla è perduto, a patto, però, che si ritorni a vincere e soprattutto ad osare.

[ads2]