14 Febbraio 2017

Mozzarella contaminata: ecco i nomi dei caseifici coinvolti

Mozzarella contaminata con soda caustica. La Procura della Repubblica del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere svela i nomi dei caseifici coinvolti

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L’allarme era scattato già qualche giorno fa in cui si accusava una serie di caseifici di aver utilizzato latte nocivo per la mozzarella ed altri prodotti. L’inchiesta è partita dalla Guardia di Finanza di Caserta che sin da subito, ha emesso una serie di misure cautelari nei confronti di alcuni allevatori. Da allora, le indagini sono state approfondite e dell’accaduto se ne è occupata anche la Procura della Repubblica del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

La Procura in questione ha emesso un comunicato in cui la faccenda veniva chiarita e nella nota firmata dal procuratore della Repubblica, Maria Antonietta Troncone, si spiega che i caseifici:

  1. avrebbero commercializzato mozzarella di bufala con marchio Dop contraffatto. Infatti, questi prodotti caseari venivano realizzati con latte vaccino munto da troppo tempo e dunque, inacidito;
  2. avrebbero modificato il processo di invecchiamento ed acidificazione del latte aggiungendo della soda caustica;
  3. consapevoli dei danni creati, avrebbero commercializzato tali prodotti;
  4. avrebbero immesso nel processo di produzione dei latticini, anche latte proveniente da allevamenti non indenni da Tbc (tubercolosi) senza l’avvenuta adozione delle cautele imposte dal protocollo sanitario.

Ecco alcuni spezzoni di quanto dichiarato nel comunicato:

Nel mese di giugno 2015 (dal 12 al 21 del mese), gli allevatori di latte vaccino e bufalino di San Polito Sannitico (CE) CRISPINO Marcellino, CRISPINO Cannine, CRISPINO Cecilia e ALTIERI Anna, titolari di altrettante ditte individuali, vendevano latte crudo proveniente dai loro allevamenti risultati non indenni da tubercolosi bovina

E ancora, i nomi dei caseifici coinvolti e in stato di sequestro preventivo:

Gli amministratori della CASEARIA SORRENTINO srl di S.Maria La Carità (NA) (CROCE Vincenzo e CROCE Antonio) nella primavera/estate del 2015 erano soliti adulterare il latte che compravano – [omissis] – con soda caustica per poi rivenderlo, così adulterato, al caseificio BELLOPEDE & GOLINO srl di Marcianise (gestito da BELLOPEDE Salvatore e BELLOPEDE Luca) e al CASEIFICIO SAN MAURIZIO srl di Frattaminore (NA) (gestito da FALCONIERO Gennaro), che, pur consapevoli dell’adulterazione, utilizzavano tale latte negli ordinari processi produttivi. Il caseificio BELLOPEDE & GOLINO srl di Marcianise, socio storico del consorzio a tutela del marchio D.O.P. della mozzarella di bufala campana ed uno dei maggiori produttori nazionali, produceva la mozzarella che vendeva con la certificazione di origine protetta utilizzando anche latte vaccino in violazione all’art.3 del disciplinare di produzione approvato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che prevede che la mozzarella di bufala campana certificata sia prodotta esclusivamente con latte di bufala intero fresco proveniente da allevamenti presenti sul territorio di riferimento

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