7 Giugno 2020

Morte dell’elefantessa nel Kerala: arrestato un uomo

Foto Kerala Forest Department

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È stato arrestato un uomo sospettato di aver ucciso un’elefantessa in India tramite un ananas pieno di petardi. Rischia 7 anni di carcere

La struggente notizia dell’elefantessa uccisa con in grembo il proprio cucciolo ha fatto il giro del mondo e scosso le coscienze di tutti. La causa della morte è da ricondurre ad un ananas pieno di petardi, i quali sono esplosi nel momento in cui il pachiderma ha iniziato a mangiare il frutto. Non è ancora del tutto chiaro se si sia trattato – come è emerso da alcune fonti – di un incidente (l’animale sarebbe stato vittima di una trappola tesa per i cinghiali che distruggono i raccolti) o – come, invece, raccontato da altre fonti – se si sia trattato di un gesto volontario. In ogni caso, sembra che l’artefice dell’ordigno sia stato individuato.

Elefantessa uccisa da un ananas esplosivo: i fatti

Tutto è iniziato quando l’elefantessa era uscita dalla foresta del Silent Valley National Park, un parco nazionale che si trova nello Stato del Kerala, in India. L’animale si aggirava nei pressi di un villaggio in cerca di cibo, quando – questo tratto della storia non è ancora del tutto chiaro – o è stata avvicinata da alcuni uomini che le hanno offerto un ananas, oppure vi si è imbattuto. Il frutto però – scovato oppure offertogli – conteneva dei petardi che sono esplosi quando il pachiderma ha iniziato a masticare. La povera elefantessa, terrorizzata e sofferente, aveva inizialmente cercato sollievo nelle acque del vicino fiume Velliyar.

Purtroppo il povero animale ha riportato gravissime ferite e non è riuscito a salvarsi, portando con sé il cucciolo che aveva in grembo. “La bocca era distrutta, la mascella rotta e non era più in grado di mangiare – racconta Mohan Krishnan, guardia forestale del parco –. Quando l’abbiamo vista era in piedi nel fiume, con la testa immersa nell’acqua. Probabilmente era già lì da giorni. Sapeva che stava per morire e non ha lasciato avvicinare nessuno. Mentre scappava – continua -, non ha fatto del male a nessun essere umano. Non ha distrutto nemmeno una capanna. Abbiamo fatto di tutto per salvarla, ma non ci siamo riusciti”.

Le analisi effettuate hanno confermato la gravidanza dell’elefantessa e che avrebbe partorito tra circa 18 mesi. Il suo corpo è stato successivamente cremato dalle guardie forestali, che hanno disperso le sue ceneri nella foresta.

Individuato un sospetto

Il Kerala Forest Department ha annunciato di aver arrestato un uomo della zona, sospettato di aver progettato e somministrato la trappola mortale. Le indagini delle autorità sono in corso e l’uomo ora rischia una pena detentiva di 7 anni e una multa fino a 25.000 rupie. L’elefante, infatti, è un animale molto popolare in India, in particolar modo per via dell’influenza induista che lo considera quasi alla stregua di una divinità, in quanto – secondo questo culto – discendente del Dio Ganesh.

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