Morte Andrea Purgatori, la conclusione dei periti: “Diagnosi sbagliata”
Secondo i periti il giornalista in cura dai quattro medici, ora indagati, sarebbe potuto essere salvato attraverso la somministrazione di un antibiotico.
Credit immagine: screenshot da youtube
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Emergono nuovi particolari sconcertanti dalla relazione dei periti in merito alla morte di Andrea Purgatori, giornalista scomparso lo scorso 19 luglio 2023. Diagnosi sbagliata, serie di errori di valutazione a livello clinico, sviste, omissioni, negligenze; queste sono le parole su cui ruota la relazione messa nera su bianco dai periti Luigi Marsella e Alessandro Mauriello su richiesta del pm Giorgio Orano.
Si ricorda che Andrea Purgatori era affetto da tumore ai polmoni. Tuttavia il giornalista è deceduto a seguito di un’endocardite non tempestivamente individuata e curata.
Morte Andrea Purgatori: la relazione dei periti
Il punto centrale attorno a cui ruota la relazione fatta dai periti Marsella e Mauriello sulla morte di Andrea Purgatori è che nessuno dei sanitari che ebbe in cura il giornalista comprese realmente la grave patologia da cui era affetto. L’endocardite, scrivono, sarebbe potuto essere guarita in base a una terapia di semplice antibiotico. Evitando che il quadro clinico – già abbastanza compromesso – precipitasse ulteriormente.
Sempre da come si legge, gli esperti asseriscono che la catena di errori sarebbe cominciata addirittura un mese prima della morte del giornalista; pertanto, già a metà giugno dello scorso anno le sue condizioni cominciarono a peggiorare a causa dell’infiammazione alle valvole cardiache, i cui sintomi (febbre alta) erano già abbastanza evidenti ma che hanno indotto i medici indagati in confusione.
Fonte: Rai News
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