15 Aprile 2022

Monologo Sangiovanni Le iene: ecco il testo completo

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Monologo Sangiovanni Le iene: “Chiedere aiuto è una forza, non una debolezza”. Ecco il testo completo…

MONOLOGO SANGIOVANNI LE IENE – Ha esordito ad Amici, vincitore della categoria canto, poi la sua partecipazione a Sanremo 2022: Sangiovanni è ormai nel pieno della sua carriera, a soli 19 anni, e ha conquistato il pubblico.

Dietro ad un personaggio così forte, vitale e gioioso, però, si nascondono dei lati che nessuno potrebbe immaginare. Il cantante veneziano si è messo a nudo a Le Iene, show condotto da Belen Rodriguez e Teo Mammucari, parlando della terapia che ha seguito.

Ecco il testo completo del suo monologo:

“Ho iniziato a fare musica perché nessuno voleva ascoltarmi, parlavo e nessuno capiva. Forse mi spiegavo male io. Ho iniziato a mettere in musica i miei pensieri. È stata la mia prima terapia. Finalmente avevo qualcuno con cui dialogare, una voce che mi chiamava nel cuore della notte, che mi faceva battere il cuore, un orecchio a cui confidare ansie, problemi e paranoie. E improvvisamente svaniva. Ho chiesto aiuto alla musica e lei mi ha teso una mano. Mi ha permesso di volare. Poi è arrivato il successo, è stato tutto enorme, anche le aspettative. Ansie, problemi, paranoie che la musica faceva svanire sono tornati. La soluzione era diventata il problema e mi è crollato tutto addosso. Mi ha fatto cadere. E un’altra volta ho dovuto chiedere aiuto e cercare qualcuno che mi tendesse una mano. Sono andato in terapia, ho pagato qualcuno per ascoltarmi. Non una madre, un padre o una fidanzata, ma qualcuno a cui puoi dire tutto senza il rischio di ferirlo. E non ti giudica. E sta lì per aiutarti a stare bene. Raccontarsi non è facile, può essere doloroso, ma la terapia è come la palestra: devi farla spesso, sentire la fatica, il sudore, i muscoli indolenziti. Sono sceso sul mio fondo e ho accettato la sofferenza che mi ci ha portato. E anche se sono un privilegiato, se sono fortunato, se faccio ciò che mi piace, so che ci saranno comunque momenti in cui soffrirò. Ho solo smesso di vergognarmi, perché ho capito che in ogni forma di dolore c’è sempre una forma di dignità. A volte mi sento forte, molte più volte non mi sento in grado, ma quando succede ho imparato che posso chiedere aiuto e che qualcuno mi tenderà una mano. Chieder aiuto non è una debolezza, è una forza. Fatelo per tornare a volare”.

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