Mondragone, spunta una nuova macchia marrone in mezzo al mare
A Mondragone spunta una nuova macchia di sporco in mare. L’Agenzia Ambientale risponde con delle FAQs
Questa mattina, a Mondragone (località Levagnole), è spuntata una nuova macchia marrone di sporco in mare. I bagnanti sono fuggiti dalla spiaggia.
Dalle prime testimonianze, come riporta il sito edizionecaserta, potrebbe trattarsi di mucillagine, un fenomeno favorito dalle alte temperature di questi giorni, che hanno reso il mare molto caldo. Migliore, invece, era la condizione dell’acqua presso Pineta Prisconte, altro comune del casertano.
Ma cosa dice l’Agenzia ambientale sui prelievi effettuati per la balneazione? Rispondono con una serie di FAQs pubblicate sul proprio sito istituzionale.
Cosa dicono i risultati?
«Il quadro dei risultati» – prosegue il direttore generale Sorvino – «parla di un costante seppure graduale miglioramento negli ultimi anni: all’ultima classificazione annuale il 90% delle acque monitorate dall’Agenzia è risultato di qualità “eccellente”».
Permangono delle criticità locali, anche episodiche: è noto che alcune crisi locali si verificano in caso di forti piogge, che possono mandare in tilt il sistema di gestione delle acque reflue e determinare dei divieti temporanei. Anche sotto questo aspetto si sono compiuti dei passi avanti con l’adeguamento di diverse strutture depurative e fognarie».
“L’acqua ha un aspetto sgradevole. Allora perché è balneabile?”
La balneabilità dell’acqua dipende da due condizioni: non deve essere codificata di classe scarsa e i risultati dei prelievi devono essere favorevoli per la legge. Ce lo spiega il dirigente UO Mare Arpac, Lucio De Maio.
«Un’acqua è definita balneabile quando, sulla base della normativa vigente, non ci sono rischi di tipo sanitario associati all’attività balneare. La balneabilità di un’acqua è determinata sulla base di due indicatori microbiologici, Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, ritenuti dall’Oms indicatori specifici di contaminazione fecale» – spiega.
«Affinché un’acqua possa essere definita balneabile si devono verificare due condizioni: non deve essere classificata di classe scarsa (cioè la sua classe è sufficiente, buona o eccellente) e i risultati delle ultime analisi sui prelievi effettuati in quell’acqua durante la stagione balneare devono essere favorevoli, cioè le concentrazioni non devono superare i limiti di legge. La balneabilità di un’acqua, sulla base della normativa vigente, prescinde dall’aspetto estetico e si riferisce esclusivamente alla sicurezza sanitaria del bagnante» – conclude.
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