Medicina stop numero chiuso: arriva il primo ok. Cosa cambierà
Riforma di Medicina: verso lo stop al numero chiuso. Ecco che cosa potrebbe cambiare a partire dal 2025
MEDICINA STOP AL NUMERO CHIUSO. Il tanto discusso numero chiuso per accedere alla facoltà di Medicina sembra avvicinarsi alla sua fine.
Una significativa svolta nel sistema di ammissione ai corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria è stata ufficializzata dal Comitato ristretto della Commissione Istruzione del Senato. Il testo base della riforma, approvato con ampia maggioranza, introduce importanti cambiamenti nel processo di selezione degli studenti.
Il punto cardine della riforma è l’eliminazione del test d’ammissione, consentendo agli aspiranti studenti di iscriversi liberamente al primo semestre di tali corsi. Tuttavia, ciò non significa la fine del processo selettivo. Gli studenti dovranno invece seguire un programma di corsi propedeutici nel primo semestre e superare gli esami relativi. Le materie di studio saranno decise dal Governo, cui è stata affidata un’ampia autorità in merito.
Per passare al secondo semestre, oltre al superamento degli esami, sarà determinante una collocazione favorevole in una graduatoria di merito nazionale. Tuttavia, il meccanismo preciso di formazione di questa graduatoria rimane ancora poco chiaro, dato l’abbandono del test d’ammissione come strumento di valutazione.
Medicina stop al numero chiuso: cosa cambierà?
È importante sottolineare che nonostante l’abolizione del test d’ammissione, il numero chiuso non sarà completamente eliminato. Il testo prevede che il numero di iscrizioni al secondo semestre sia in linea con il fabbisogno di medici stimato dal Sistema sanitario nazionale. Ciò significa che le università dovranno adeguare le loro capacità di accoglienza, ma mantenendo un equilibrio con il numero di posti disponibili nelle scuole di specializzazione.
Coloro che non riusciranno ad accedere al secondo semestre avranno comunque riconosciuti i crediti universitari acquisiti nel primo semestre e avranno la possibilità di continuare gli studi in altri corsi di laurea nell’area biomedica, sanitaria, farmaceutica e veterinaria. Sarà prevista anche la possibilità di indicare una “seconda scelta” al momento dell’iscrizione a Medicina, senza costi aggiuntivi. In alternativa, gli studenti potranno optare per un cambio di corso di laurea, seppur perdendo i crediti acquisiti.
Il Governo avrà un periodo di nove a dodici mesi per adottare i decreti legislativi necessari per l’attuazione di questa riforma, che segna una svolta significativa nel panorama dell’istruzione universitaria nel settore sanitario.
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