28 Novembre 2024

Maxi risarcimento della Kuwait per la famiglia di un ex operaio

E' quanto stabilito dal Tribunale di Roma, che ha accertato le responsabilità dell'azienda nell'utilizzo senza misure cautelari dell'amianto.

giugliano rifiuti pericolosi

MAXI RISARCIMENTO KUWAIT – La raffineria Kuwait di Napoli dovrà risarcire copiosamente la famiglia di un ex operaio, morto a 70 anni. Il Tribunale ha infatti stabilito che la morte dell’uomo era stata causata dall’utilizzo dell’amianto sul luogo di lavoro.

Il Tribunale di Roma ha quindi accertato la responsabilità dell’azienda nel decesso dell’ex operaio: ecco tutti i dettagli.

Maxi risarcimento Kuwait: l’utilizzo rischioso dell’amianto

Storica sentenza emessa dal Tribunale di Roma nei confronti dell’azienda Kuwait di Napoli: dovrà risarcire infatti la famiglia dell’ex operaio, che ha lavorato presso la raffineria per 22 anni. L’uomo svolgeva inizialmente la funzione di pompista e poi di conduttore caldaie e impianti di produzione della centrale termoelettrica.

Kuwait dovrà versare alla famiglia la somma di 444.787 euro e circa 300mila euro a ciascun membro, la vedova e i 3 figli. Il Tribunale ha infatti stabilito, anche tramite la consulenza tecnico e medico legale, la responsabilità della raffineria nell’utilizzo dell’amianto senza restrizioni e misure cautelari. Il lavoratore era così esposto, in maniera indirette e diretta, alla sostanza tossica per contaminazione ambientale.

La morte dell’uomo a 70 anni per mesotelioma pleurico sarebbe stata dunque ricollegabile alla tossica esposizione all’amianto, sostanza che rischia di provocare anche casi di tumore al polmone o alla laringe. Il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto Ezio Bonanni ha infatti così commentato: “Si tratta di una importante pronuncia perché conferma il rischio amianto anche nel settore petrolchimico“.

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