10 Marzo 2020

Maria Cotèna, lo spirito che trascina i bambini nei pozzi

Trascina i bambini nei pozzi per vendetta: ecco la storia di Maria Cotèna, lo spirito malvagio che infesta Alife

In molti racconti popolari campani, sulla scia di mitologie come quella greca e celtica, si narra di spiriti malvagi che abitano i pozzi della città. Uno di questi è il fantasma di Maria Cotèna.

La storia di Maria inizia ad Alife, piccolo paese del casertano in cui viveva. Lì la giovane era conosciuta con il soprannome di Cotèna, le cotiche, cotène in dialetto, che vendeva il marito.

Maria rimase vedova molto presto, con un figlio a cui badare. Un giorno, mentre era intenta a stendere il bucato, le si avvicinò un giovane straniero.

I due si intrattennero a lungo, tanto quanto bastava all’uomo per essere ammaliato dalla donna e carpire da lei importanti informazioni sulla città. Il giovane cavaliere, infatti, era intenzionato ad appropriarsi di Alife.

Quella notte stessa, dunque, grazie a quanto saputo da Maria, prese d’assalto e conquistò il castello del paese.

Una volta imprigionato il feudatario, convocò il popolo intero. Anche Maria si presentò al castello con il proprio bambino. Scorgendola tra la folla, il giovane conquistatore la volle subito accanto a sé e, davanti a tutta la popolazione, la chiese in sposa, rivelando il suo ruolo cruciale nella conquista della città.

La gente di Alife iniziò, quindi, a protestare. A nulla valsero le spiegazioni della giovane vedova. Nella ressa qualcuno afferrò il bambino di Maria e lo gettò nel pozzo lì vicino. La donna disperata quindi, si lanciò anch’essa nel vuoto, giù, nello stesso pozzo in cui avevano appena buttato il figlio.

La tragica vicenda fu vista come un segno infausto dal cavaliere. Egli, alla fine, abbandonò quelle terre, ma non prima di aver trasformato il famigerato pozzo nella tomba della sua amata e chiuderlo per sempre.

Da allora leggenda vuole che lo spirito di Maria vaghi senza pace nei sotterranei della città di Alife. Un fantasma con capelli e unghie lunghe, che si aggira nei dintorni dei pozzi in cerca di vendetta.

Si dice, infatti, che lo spirito di Maria Cotèna riservi la stessa sorte toccata a suo figlio a tutti i bambini che si sporgono da un pozzo. Li attira a lei, afferrandoli per i capelli, giù nel buio della sua tristezza.

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