5 Luglio 2024

Maradona Napoli: il ricordo del 5 luglio 1984

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MARADONA – NAPOLI: IL RICORDO DEL 5 LUGLIO 1984

Come una cometa ad abbagliare l’avvenire di Partenope. A caricarsi sulle spalle le difficoltà e i sogni dei napoletani. Il cinque luglio millenovecentoottantaquattro rappresenta l’inizio di una nuova era per la città. Che ha conosciuto il più grande calciatore di tutti i tempi. Ma non solo. Perchè Diego Armando Maradona, classe 1960 da Lanus, è stato un pensatore, un politico. Ha sfidato la Fifa e fatto tremare i potenti. Con le sue giocate in campo. E con le sue dichiarazioni pungenti, mai banali. Che anticipavano di decenni gli scandali del sistema calcio. Con coraggio ha affrontato il tema delle discriminazioni territoriali. Ha raccolto fondi per un ragazzo malato. Una data storica. Indelebile. Impressa nella memoria collettiva. Un giorno che tutti ricordiamo. Per esperienza diretta o per racconti di genitori, zii e nonni. Che scapparono dal posto di lavoro per arrivare a Fuorigrotta. Pagare le famose mille lire. E assistere alla presentazione del ‘Diez’. Che esclamò ‘Buonasera napoletani’ e palleggiò, lanciando un pallone verso il settore della Curva B.

Maradona Napoli: il ricordo del 5 luglio 1984

Parole e gesti semplici, che infiammarono il popolo azzurro. Già follemente innamorato del Pibe de Oro. La cifra simbolica non fu richiesta all’ingresso del ‘San Paolo’ a causa della massiccia affluenza e della coda, che inevitabilmente si creò. Diego arrivò e non è mai più andato via. È materia viva, tangibile. Nei pensieri. Sulle mura di Partenope, che gli rende sempre omaggio. Che lo venera come un Dio pagano. La divinità del calcio, che ha gonfiato il petto d’orgoglio. Che ha reso grande il nome di Napoli nel mondo. Che ha portato la squadra due volta sul tetto d’Italia. E d’Europa grazie alla magica notte di Stoccarda. Diego è qui, in mezzo a noi. Nei testi, nelle testimonianze di chi l’ha vissuto. E anche conosciuto. Diego nella mente. Sulle labbra e nel cuore. Come quel magnifico 5 luglio 1984. Che ha riscritto la storia contemporanea della città di Partenope.

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