Manifestazione a Napoli contro lo sfruttamento e il razzismo
Un corteo "per dire che il problema è chi accumula profitti, fa guerre, distrugge l'ambiente, sfrutta i lavoratori". (MMRN)
Manifestazione a Napoli per dire “Basta Razzismo e Sfruttamento”.
L’ultimo scioccante avvenimento che ha visto la morte tragica di Satnam Singh, ennesima vittima di un episodio di sfruttamento e disumanità, non resta silente.
Oggi, 22 giugno, tante sigle e movimenti nazionali sfilano contro il razzismo e lo sfruttamento: una manifestazione promossa dal Movimento Migranti e Rifugiati per rivendicare il diritto a vivere dignitosamente.
Manifestazione a Napoli – Gli orari e il percorso
La partenza è prevista per le ore 10.00 da Piazza Garibaldi per proseguire lungo il corso Umberto I fino a Piazza Municipio, dove il corteo terminerà con gli interventi dei movimenti e delle sigle aderenti.
Alla manifestazione indetta dal Movimento Migranti e Rifugiati Napoli partecipano Potere al Popolo, Ex Ops Je sò Pazzo, Centro Culturale Handala Ali, e tanti firmatari dell’appello elencati a fondo pagina.
Manifestazione a Napoli – Le dichiarazioni e gli appelli
“Quello che è successo a Satnam non è frutto del caso, è una condizione strutturale di disumanità e sfruttamento” afferma Giuliano Granato portavoce nazionale di Potere al Popolo.
“Basta Razzismo e Sfruttamento” è il titolo/slogan della manifestazione. “Come comunità di migranti e rifugiati che vivono, lavorano e studiano in questo territorio – dichiara il Movimento Migranti e Rifugiati Napoli sulle pagine dedicate – sentiamo l’urgenza di riprenderci la parola e le strade della nostra città per richiamare l’attenzione pubblica sulle drammatiche conseguenze delle politiche e della propaganda razzista promosse dal governo Meloni. Dal decreto Cutro, che smantella la protezione speciale, al decreto contro le Ong; dall’ampliamento della lista dei cosiddetti “paesi sicuri” agli accordi con regimi autoritari come quello di Al-Sisi, responsabile dell’omicidio di Giulio Regeni; dalla detenzione amministrativa per chi è sprovvisto di documenti alla profilazione razziale di donne, uomini e bambini: queste sono solo alcune delle misure razziste adottate nell’ultimo anno.”
Manifestazione a Napoli – Le dichiarazioni e gli appelli
I manifestanti oltre a protestare contro il razzismo e lo sfruttamento chiedono: “il diritto all’accoglienza per tutti i richiedenti protezione internazionale, per farla finita con la clandestinità; la riduzione dei lunghissimi tempi di attesa e un permesso di soggiorno di un anno a tutti i richiedenti fino alla conclusione del loro iter; la conversione del permesso di protezione speciale in permesso di lavoro; un piano per l’emersione dei migranti sprovvisti documenti che già vivono e lavorano sul territorio; maggiori controlli degli ispettorati del lavoro, la fine del lavoro nero, l’obbligo di assumere da centro per l’impiego, il rispetto dei contratti; una vera lotta al caporalato e alle organizzazioni criminali intrecciate alla borghesia italiana; un salario minimo per tutte e tutti!“
Manifestazione a Napoli – Le condizioni dei lavoratori e degli immigrati
“Il caso di Satnam è solo la punta dell’iceberg di quello che succede ogni giorno nelle campagne, nelle fabbriche, nei cantieri italiani. Migliaia di lavoratrici e lavoratori, soprattutto immigrati, sono costretti a lavorare a nero, senza contratti, ferie, malattia, diritti, per paghe da fame, in condizioni pericolose o degradanti” commenta Giuliano Granato “Questa condizione non è frutto del caso, di qualche cattivo caporale o di qualche ritardo negli uffici preposti. È una condizione strutturale, voluta e cercata per decenni dai governi di centrodestra e centrosinistra, che non hanno voti da prendere dai migranti, ma ne cercano tra i loro datori di lavoro, a cui fa comodo una manodopera docile e sottopagata, e tra cittadini italiani, che vengono spinti da una propaganda martellante a scaricare le colpe non su chi sta sopra ma su chi sta più in basso di loro. In questo quadro, il Governo Meloni sta aggravando rapidamente la situazione. Con le ultime scelte su flussi e documentazione permette infatti l’esplosione di un “mercato del falso” che mette i soldi dei migranti nelle tasche di organizzazioni criminali, smantella i già pochi ispettorati del lavoro, crea un clima di impunità e di razzismo.”
I movimenti e le sigle impegnate e firmatarie dell’appello sono 281, tra cui: Movimento Migranti e Rifugiati, Potere al Popolo, Ex OPG Occupato, Centro culturale Handala Ali, USG migranti, Mediterranea Saving Humans Napoli, Napoli per la Palestina, Ex canapificio, Stop Border Violence, Arci Mediterraneo, Movimento, le Veglie Contro le Morti in Mare, Action Women aps, Rete Pace per il Congo, Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie – sez. Roma, ìRete YaBasta!- Nova Koinè- SmallAxe, Mani Rosse Antirazzisti, Jews for Peace, Dedalus cooperativa sociale, Gruppo Porti Aperti Milano, Il Millepiedi cooperativa sociale.
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