26 Ottobre 2021

Manfredi risponde a Clemente: “Delega alla cultura? È tra gli asset più importanti della città”

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Il sindaco Gaetano Manfredi risponde in maniera indiretta alle critiche rivoltegli da Alessandra Clemente sulla scelta di tenere per sé la delega alla cultura

Non cambia il suo stile sobrio e morigerato, nemmeno quando è costretto a scendere nell’arena della critica politica. Gaetano Manfredi, che da poco ha presentato la sua giunta alla città di Napoli, ha infatti risposto indirettamente alle critiche rivoltegli da Alessandra Clemente, ex assessora e sua sfidante alle ultime elezioni, sulla scelta di tenere per sé la delega alla cultura e non nominare un assessore dedicato. “Un piano strategico per la cultura, ascolteremo le diverse realtà”, spiega il sindaco, intervenuto alla presentazione della mostra “Aniello Falcone, il Velasquez di Napoli”, inaugurata al Museo diocesano di Napoli. E aggiunge: “certamente è una delega importante e ci sarà una struttura che mi affiancherà. Una sorta di cabina di regia aperta a più persone”.

Manfredi sulla delega alla cultura: “Scelta fatta per valorizzare al massimo uno degli asset più importanti della città”

“Credo che la Cultura sia uno degli asset più importanti della città – continua Manfredi rispondendo alla questione – soprattutto in questa fase iniziale, la mia scelta di tenere la delega alla cultura è stata orientata dalla volontà di valorizzare al massimo la cultura, mettere in campo tutte le energie cittadine e fare in modo da creare questo grande piano strategico culturale di cui la città ha bisogno. È un tema fortemente trasversale e noi abbiamo bisogno di una visione di sistema”.

Non sarà solo, dunque, in questa “sfida” e probabilmente (si legge tra le righe) la situazione non resterà tale per tutta la durata della sua amministrazione: “ci sarà una struttura che mi affiancherà, composta di persone molto competenti e utilizzeremo lo strumento dell’ascolto e del dialogo. Il Comune non deve essere un agente culturale, ma deve organizzare le tante iniziative e le tante eccellenze che ci sono in città e fare una politica culturale”.

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