Maltrattamenti su animali a Napoli: cane morto di stenti e un altro salvato in extremis
Napoli, maltrattamenti sugli animali: un cane trovato senza vita e uno salvato per miracolo. Denunciata una donna
Wikimedia Commons

Orrore a Napoli, un cane è stato trovato morto di stenti, mentre un altro è stato salvato per un vero e proprio miracolo. La macabra scoperta è avvenuta a via Principe di San Nicandro, al confine tra San Giovanni a Teduccio e Barra, e ha scatenato un’ondata di indignazione, amplificata dalle accuse circolate sui social media che hanno portato a un aggiornamento inquietante sulla vicenda.
La presunta aguzzina sarebbe un’operatrice sanitaria privata. La donna avrebbe tenuto i due poveri animali rinchiusi in condizioni disumane all’interno di una cantina. Lì, li avrebbe privati del necessario nutrimento e di ogni cura, condannando uno dei due a morte. L’altro è stato recuperato in condizioni disperate, ma è riuscito a sopravvivere grazie all’intervento tempestivo dei soccorsi. Le indagini sono in corso per fare piena luce sui fatti e accertare ogni responsabilità.
Napoli, cani torturati: la denuncia
A riportare la vicenda il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli. Secondo quanto riportato da testimoni e attivisti accorsi sul posto, queste angherie compiute contro gli animali sarebbero frutto di un’operazione volontaria e premeditata, mossa da presunte vendette personali.
La persona denunciata, una giovane donna, risulta già nota alle Forze dell’Ordine. Fonti ritenute attendibili aggiungono un dettaglio inquietante: la donna lavorerebbe insieme al padre nel settore delle ambulanze. Questa circostanza ha generato particolare sdegno, poiché la professione implicherebbe un ruolo di cura e soccorso. “Chi dovrebbe salvare vite – ha dichiarato uno degli attivisti coinvolti – ha invece condannato due creature indifese a una morte atroce“.
“Se le accuse fossero confermate non ci troveremmo di fronte solo a un caso di incuria – ha dichiarato il deputato Borrelli – ma a una forma di tortura e crudeltà inaccettabile. La barbarie di quanto accaduto grida vendetta e giustizia. Chiederemo che vengano accertate tutte le responsabilità e che si proceda con la massima severità. Chi maltratta o uccide un animale è un criminale senza coscienza, e chi tace di fronte a simili gesti è complice“.
Sul luogo dell’accaduto sono prontamente intervenuti gli agenti della Polizia di Stato, insieme alla Polizia Veterinaria e al personale dell’ASL. Le Forze dell’Ordine hanno lavorato in sinergia per documentare accuratamente la scena, raccogliendo tutte le prove necessarie e acquisendo le denunce per avviare le indagini.
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