Liverpool-Napoli, prestazione granitica. Ora basta polemiche…
Liverpool-Napoli, prestazione granitica dei partenopei ad Anfield. Soffia vento di bonaccia, che si plachino le polemiche!
Liverpool-Napoli era più di una partita di Champions. Era un duello del Napoli contro se stesso, una scommessa fatta alla propria anima, l’urgenza di una sveglia che suona e che non può essere ignorata.
Novanta minuti per dire “ci sono, ci siamo!”, per ricordare a tifosi, stampa e Società la storia recente della squadra di De Laurentiis, che, se non conta decine di trofei in bacheca, ha comunque guadagnato il rispetto dei più blasonati d’Europa.
Si affrontavano i campioni del vecchio continente, ieri sera, ma a fare più paura erano i nostri spettri, la nostra identità persa, quel carattere di cui non si riusciva a trovar traccia nell’ultimo mese e mezzo.
Un mese e mezzo che ci ha relegati ad un imprevedibile settimo posto in Campionato, a ben -15 dalla capolista bianconera.
La Champions – è acclarato – regala sempre motivazioni diverse ai giocatori, attori principali su un palcoscenico che fa tremare le gambe e accarezzare sogni di gloria.
Ma, ieri sera, non bastavano solo i richiami della massima competizione europea.
Ieri sera, c’era bisogno di uno scatto d’orgoglio, di una prova di forza che potrebbero modificare una stagione.
Napoli-Liverpool, ha parlato il campo. Per 94′ si sono spente le polemiche e ci si è seduti ad assistere alla partita delle partite, quella contro i più forti.
Una partita dalle due facce: un primo tempo giocato in maniera organizzata e con un pressing forsennato da parte dei ragazzi di Carlo Ancelotti, un secondo tempo chiusi in difesa, in undici dietro la linea della palla, a difendere un risultato che sapeva di buono.
Passati subito in vantaggio grazie ad un meraviglioso gol di Mertens, gli azzurri si sono trincerati nella propria metà campo, schiacciati da un pressing senza respiro dei padroni di casa.
I Reds ci provano, non mollano un secondo. Arrivano primi su tutte le seconde palle, riconquistano palloni, coprono tutto il campo in velocità e si esibiscono in percussioni continue verso l’area di rigore avversaria.
Pareggiano, continuano a lottare, sfoggiano un calcio vivace e rapido ma non trovano spazi contro un Napoli che gioca – forse – da provinciale, sfoderando quel cinismo che spesso è mancato alla squadra del capoluogo campano.
Partita tosta, difensiva, quella studiata dal Mister emiliano.
Che ha chiuso tutti gli spazi negli ultimi trenta metri a Klopp, piuttosto nervoso in conferenza stampa post partita.
Lo sapeva, il mister del Liverpool, che il Napoli avrebbe potuto creare ai suoi delle difficoltà, ma probabilmente pensava di poter portare a casa i tre punti e chiudere il discorso qualificazione in anticipo e da primi in classifica.
Appuntamento rimandato. Liverpool-Napoli si chiude in parità. Una partita a scacchi che ha smentito quanti temevano un’imbarcata ad Anfield (ed erano in tanti) e che si spera possa mettere a tacere le polemiche divampate con fervore nel dopo Napoli-Salisburgo.
Segnali distensivi arrivano anche dal Presidente, Aurelio De Laurentiis, che twitta elogiando la squadra e provando a ricucire i rapporti.
Domani incontrerà i ragazzi, si siederanno ad un tavolo e proveranno a sviscerare razionalmente le motivazioni che hanno condotto ad un tale muro contro muro.
E, forse, i tifosi potranno ricominciare a seguire la propria squadra del cuore pensando a moduli, fraseggio e pressing, piuttosto che a multe, ammutinamenti e spaccature interne.
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