Liquidazione ARLAS: costi e sprechi per la Regione Campani

Liquidazione ARLAS – L’Agenzia per il Lavoro e l’Istruzione della Regione Campania è stata chiusa nel 2016 con la Legge Regionale n. 1/2016. Tuttavia, la liquidazione non è mai stata completata.

Questo caso è diventato un chiaro esempio di inefficienza e sprechi nella gestione pubblica. I costi continuano a crescere, superando i milioni di euro, e gravano sul bilancio regionale.

Nonostante la chiusura, la Campania sostiene ancora costi elevati. Inoltre, il personale è mantenuto in servizio e molte attività vengono affidate a consulenti esterni. Questo comporta ulteriori spese pubbliche, aumentando il peso sul bilancio.

Liquidazione ARLAS: un salasso da milioni di euro

La regione è tra le poche in Italia a non disporre di un’agenzia dedicata alla gestione del lavoro e della formazione professionale. Questo è un dato che solleva preoccupazioni sull’efficacia delle politiche regionali. Enrico Ditto, imprenditore nel settore della formazione e dell’ospitalità, ha lanciato un appello urgente: “È necessario valutare se il ripristino dell’agenzia sia la soluzione migliore. La situazione sta comportando un consumo eccessivo di risorse pubbliche senza portare risultati concreti.“

La liquidazione dell’ARLAS continua a produrre costi ingenti, mentre la struttura, ormai obsoleta, non riesce a rispondere adeguatamente alle esigenze della Regione Campania. Mentre altre regioni italiane avanzano con agenzie moderne ed efficienti: la Campania si trova ad affrontare un salasso economico che non può essere giustificato.

Ditto conclude: “È ora di prendere una decisione. Bisogna valutare il ripristino dell’ARLAS in una forma più moderna ed efficiente. Un’agenzia che riduca gli sprechi e migliori la gestione dei fondi pubblici. Inoltre, potrebbe creare nuove opportunità di occupazione attraverso l’assunzione di personale qualificato.“

La vicenda dell’ARLAS non riguarda solo l’efficienza, ma anche la trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici, elementi essenziali per mantenere la fiducia della cittadinanza nella gestione regionale.

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