Le terapie di conversione

LE TERAPIE DI CONVERSIONE – Le terapie di conversione – conosciute anche come terapie riparative – è un insieme di pratiche messe in atto per cambiare l’orientamento sessuale – diventare eterosessuale -.

Le tecniche delle terapie di conversione

Ecco alcune delle tecniche delle terapia di conversione utilizzate per cambiare l’orientamento sessuale:

• Terapia dell’avversione: il paziente viene sottoposto ad uno stimolo e contemporaneamente a qualche altro stimolo che prova disagio – vi ricordate la scena di Arancia meccanica? – . Lo scopo è far associare i due stimoli, affinchè si verifichi l’avversione;
• lobotomia: utilizzata per rimuovere alcune connessioni – a volte intere zone – del cervello;
• preghiera: molto spesso le terapie di conversione venivano utilizzate negli ambienti ecclesiastici, e quindi preghiere ed esorcismi erano all’ordine del giorno.

Perchè le terapia di conversione

Alla fine del 1800 la comunità scientifica decise di classificare l’omosessualità come una malattia e di conseguenza come qualcosa da “guarire”. Le terapie infatti venivano chiamate “riparative” poichè di base c’era l’obiettivo di “aggiustare qualcosa di rotto”, pregiudizio purtroppo ancora presente nella società.

La svolta

Nel 1999 le terapie riparative vengono messa al bando grazie ad un’iniziativa su scala globale.

Le stesse comunità scientifiche hanno dichiarato che l’omosessualità non è una malattia; difatti l’applicazione delle terapie riparative rappresenta una grave violazione del codice deontologico.

Se infatti vieni a contatto con persone e professionisti che ti impongono o ti mostrano questi tipi di terapie, scappa e segnala alle autorità competenti.

Esistono infatti solo rari casi in cui l’omosessualità viene considerata patologica da alcuni, come nel caso dell’orientamento sessuale egodistonico.

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