Lago d’Averno rosso: continua il monitoraggio delle acque
Continua il monitoraggio delle acque del lago d’Averno di Pozzuoli che poco tempo fa si è tinto di rosso a causa di un cianobatterio
Il monitoraggio delle acque del lago d’Averno (che si è tinto di rosso) e dell’area di mare antistante l’arenile di Lucrino e Baia nei Campi Flegrei tra Pozzuoli e Bacoli sta proseguendo per verificare la presenza di tossine. Questa mattina personale tecnico dell’Asl Napoli 2 Nord, e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno, ha prelevato campioni di mitili e di acqua per ulteriori analisi e verifiche.
“La fioritura rossa nel lago d’Averno – spiega una nota – è dovuta a Planktothrix rubescens, un cianobatterio presente da diversi anni, che produce gruppi di sostanze tossiche note come cianotossine – conferma Antonio Limone, direttore generale dell’IZS del Mezzogiorno e coordinatore nazionale degli Istituti Zooprofilattici –. Tra queste le più pericolose sono le microcistine, sostanze epatotossiche e nefrotossiche”. Batteri che proliferano in acque dolci e producono cianotossine.
“Questi batteri – avverte Limone – contaminano acqua, pesci, molluschi e crostacei. Alcune microcistine sono anche cancerogene”. L’Izs del Mezzogiorno studia queste sostanze già da diversi anni e dispone di moderni e sensibili strumenti per l’analisi di molluschi, pesci e acqua. “Negli anni passati sono già stati analizzati campioni prelevati nel lago d’Averno e sono state caratterizzate le microcistine presenti” informa il massimo responsabile Izs. “Le fioriture di cianobatteri sono note in tutto il mondo, sono stagionali, soprattutto in autunno-inverno, e sono causate dal fenomeno dell’eutrofizzazione delle acque dolci. Noi – aggiunge il direttore – ci occupiamo sia del fenomeno macroscopico che si evidenzia con la colorazione delle acque, che microoscopico con le analisi periodiche per valutare la presenza di tossine pericolose per la salute dei consumatori in quanto contaminano pesci e molluschi”.
“La colorazione del mare in rosso quest’anno – conclude Limone – è stata dovuta alla tracimazione del lago in seguito alle piogge che hanno trasportato le tossine nello specchio d’acqua antistante l’Averno”. I risultati degli ultimi prelievi saranno disponibili a fine settimana in modo da consentire alle autorità sanitarie di valutare se esiste la possibilità di revoca del blocco della commercializzazione dei mitili.
Fonte: ANSA.
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