26 Febbraio 2024

La reliquia di Rosario Livatino a Napoli dal 1 al 4 marzo

Commemorazioni ed incontri, per ricordare il giudice ucciso dalla mafia nel 1990 e fatto Beato nel 2021 da Papa Francesco

credit photo: Wikipedia

Giudice Livatino

La reliquia Rosario Angelo Livatino, beatificato nel 2021 da papa Francesco, sarà presente al Duomo di Napoli dal 1 al 4 marzo per una commemorazione ricca di incontri e riflessioni che avranno come protagonisti, fra i tanti, studenti, avvocati e carcerati.

Reliquia di Rosario Livatino a Napoli: tutto sull’evento

Dal 1 al 4 marzo, il Duomo di Napoli accoglierà la camicia insanguinata, in un apposito reliquiario, di Rosario Angelo Livatino, giudice assassinato nel 1990 dalla Stidda, organizzazione siciliana di stampo mafioso.

La reliquia sarà protagonista di una grande cerimonia, che partirà con una Via Crucis diretta dal Cardinale Angelo Comastri, Arciprete della Basilica del Vaticano.

La Via Crucis inizierà venerdì 1 alle ore 17:00 e a partecipare saranno anche avvocati, magistrati e i familiari delle vittime di reato. Le quattro giornate di celebrazione saranno intrise di eventi e la reliquia sarà portata nelle scuole, nelle carceri e in tutti gli ambienti di giustizia. Saranno visitati il carcere di Poggioreale, quello di Nisida e la Casa di Vetro situata a Forcella.

Sabato 2 marzo, sempre intorno alle ore 17:00, al Duomo sarà presente la fondazione Polis che, insieme al Procuratore Nazionale Antimafia Giovanni Melillo, terrà un incontro sulla giustizia.

Per l’ultima giornata, il 4 marzo, verranno accolte le forze dell’ordine e tutte quelle persone che si occupano di soccorso ed emergenze. A presiedere l’incontro sarà don Gennaro Matino, provicario della Diocesi di Napoli.

“Con l’arrivo della reliquia del Beato Livatino Napoli accoglie l’ennesimo messaggio di speranza e legalità. In una città in cui a farsi la guerra sono sempre più giovani contro giovani a mano armata, l’esempio del giudice Rosario – dichiara don Vittorio Sommella, Parroco della Cattedrale di Napoli – ci sprona a fare di più, ad ascoltare meglio le esigenze di chi sbaglia, ad impegnarci come Chiesa e come società civile per riscoprire i valori della legalità e della giustizia”.

FONTE ARTICOLO: Ansa, Il Mattino, Virgilio

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