7 Gennaio 2021

La propaganda cinese e un virus che non se n’è mai andato

virus

Il virus in Cina non è mai stato sconfitto, è una certezza. Il governo cinese blocca l’ingresso degli emissari dell’OMS

Un virus mai sconfitto – Nelle ultime ore scoppia un nuovo focolaio di corona virus in Cina, precisamente nella provincia dell’Hebei.

Come le autorità cinesi possano spiegare l’aumento dei contagi da da 0 a 200 in 24 ore è impresa ardua, soprattutto perché dovranno spiegarlo agli agenti dell’OMS che sono stati bloccati e hanno ricevuto un bel divieto di ingresso a Wuhan.

Tutto questo a poche ore da un’ulteriore conferma del virus sfuggito alla sicurezza del laboratorio della città cinese, famosa per essere il primo cluster mondiale.

Secondo Matthew Pottinger infatti, numero due della National Security Advisor statunitense, la causa del diffondersi del Coronavirus è una fuoriuscita di liquido da un laboratorio governativo a Wuhan:

“Ci sono sempre più prove. Il laboratorio cinese è la più probabile sorgente del virus”.

Naturalmente parliamo di “errore” e non volontà di farlo uscire dalle mura del laboratorio ma tant’è, il danno è stato fatto.

Nonostante tutto Pechino continua nella sua propaganda di scarico delle responsabilità imputando anche all’Italia l’origine del virus.

Dunque, il patogeno sarebbe arrivato a Wuhan e non partito dalla città cinese.

Questo però non spiegherebbe perché così tanta segretezza nel tenere le città lontane dagli occhi indiscreti dell’occidente.

Insomma a Wuhan non si entra

Il regime cinese aveva in un primo momento appoggiato la richiesta di un’indagine da parte dell’OMS sul versante orientale ma di fatto, quando gli interessati sono partiti per la Cina, sono stati letteralmente bloccati (due erano già in viaggio in aereo, due non hanno avuto alcuna possibilità di prenderlo).

Groviglio di burocrazia, visti non autorizzati e Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità che si è detto molto deluso dell’atteggiamento di Pechino.

Ma l’OMS ha confermato la decisione di proseguire le indagini, sperando in un’apertura del regime di Xi Jinping.

Fonte ansa.it

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