La notte magica del Napoli, Lazio annientata e tributo a Maradona da brividi
La notte magica del Napoli: gli azzurri annientano la Lazio del grande ex, tributo a Maradona da brividi. Una serata da incorniciare
La notte magica del Napoli – Ieri sotto il cielo bagnato di Napoli si è svolto uno spettacolo trasversale: spettacolo l’omaggio al D10S del calcio, spettacolo nei 90′ di gioco, spettacolo sulle gradinate.
Il Capitano aveva chiamato tutti a raccolta per le ore 19:15: un’ora e mezza prima del fischio di inizio di una partita fondamentale per i ragazzi di Spalletti.
Fondamentale perché gli azzurri venivano da alcune prestazioni sottotono e due sconfitte di fila, in campionato ed in Europa League.
Fondamentale perché si affrontava una diretta competitor, una di quelle che – ad inizio campionato – costituivano le sette sorelle candidate al podio.
Fondamentale perché i partenopei erano chiamati a dare il classico esame di maturità, rialzarsi dopo essere inciampati.
Lo stadio di ieri era gremito: di ritorno sulle gradinate i gruppi organizzati di Curva A e Curva B. Nessuno voleva mancare all’appuntamento con la storia.
Appuntamento con la storia, che coincideva con la celebrazione di Diego Armando Maradona, ad un anno dalla sua prematura scomparsa.
La manifestazione organizzata dalla SSCN è stata da brividi: presentazione di una statua in bronzo, con il piede sinistro nudo, in oro.
Maradona, in posa plastica, posizionato sul numero 10, il suo numero, il numero di maglietta che a Napoli nessuno ha più indossato né mai più indosserà, dopo di lui.
Migliaia di telefonini con i flash accesi, ad illuminare il campo, luci spente, migliaia di occhi puntati sulla statua.
Lacrime che rigavano i volti, lacrime di gioia, di dolore, di commozione, di emozione pura, tonda, perfetta.
Poi, il fischio di inizio.
Una luce diversa negli occhi degli azzurri, che hanno dominato fin dal primo minuto: per Diego, per loro stessi, per il loro pubblico, tornato sugli spalti.
Apre le danze Zielinski al 7′, poi al 10′ il solito Mertens, il belga ritrovato, il falso nueve che si riprende se stesso, la sua storia, la sua città, la sua squadra.
Ma Mertens decide di salire in cattedra, e sigla al 29′ la doppietta, con un gol di intuizione, intelligenza, giusta scelta dei tempi.
La chiude Fabian all’85’, con un gol di pregiata fattura.
In mezzo, un miracolo di Ospina, nell’unica occasione realmente pericolosa creata dalla Lazio.
4-0, Lazio annichilita, Napoli trionfante.
L’omaggio a Maradona, nella notte magica di Napoli, si è completato con il ritorno ai festeggiamenti dei ragazzi sotto la curva.
Emozioni azzurre, che hanno fatto il giro del mondo.
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