La creatura di Sarri inizia a prendere forma
Inizia a prendere forma, la nuova creatura di Sarri e Giuntoli, con l’approvazione del presidente. Sarà un Napoli giovane, molto simile a quello che molto bene aveva fatto nella scorsa stagione, ma rinforzato soprattutto nelle seconde linee
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Che il Napoli fosse già competitivo nella scorsa stagione era opinione comune, ma era necessario ampliare le scelte, così da poter ruotare con più facilità la rosa.
In questo senso, sembra ormai evidente, si è mosso il Napoli in questa sessione di mercato. Certo rispetto allo scorso anno, c’è un Higuain in meno, passato proprio a quella Juventus che non smetterà di essere la più odiata e agguerrita rivale.
Il Napoli, per condizione naturale di budget, si posiziona stabilmente tra quelle compagini di seconda fascia che in ogni campionato europeo prova, ogni anno, a candidarsi come sorpresa calcolabile.
Ogni campionato, salvo quello inglese dove anche le ultime possono permettersi bilanci e ingaggi faraonici, hanno una o due squadre ammazza campionato, e altrettante che possono provare ad insidiarle, occupando stabilmente i restanti posti Champions.
Dopo Barcellona e Real, in Spagna c’è l’Atletico di Simeone, così come dopo il Bayern, in Germania, c’è il Borussia Dortmund.
Allo stesso modo, in Italia c’è la Juve, e poi il Napoli, la Roma e, piuttosto staccate, le altre.
Queste squadre, per sopravvivere e restare ad alti livelli, sono chiamate a scovare giovani talenti ancora non del tutto formati e affiancarli a giocatori più esperti. Ad ogni sessione di mercato cedono qualcosa d’importante, a prezzi esorbitanti, spesso proprio alle dirette concorrenti, e lo rimpiazzano con qualcosa di poco meno costoso, ma altrettanto incisivo.
Una vita a rincorrere, e qualche volta a superare. Queste squadre sono costrette a fare notizia, a non diventare mai consuetudine.
Di tutte le squadre europee con questo profilo, va detto, il Napoli è la più povera, o quantomeno quella che maggiormente è chiamata a non sbagliare investimenti.
E’ l’unica, inoltre, a non avere uno stadio di proprietà. Ma ha dimostrato negli anni, di non essere la più debole, e anzi, lasciando perdere l’Atletico, che con Simeone ha trovato una condizione difficilmente ripetibile con un’altra guida tecnica, con tutte le altre, Borussia, Ajax, Lione, Tottenham, certamente se la gioca alla pari.
Oggi dovrebbe essere il giorno di Piotr Zielinski, che certo non è Gundogan, ma è forte, pronto per il nostro campionato e padrone di una certa duttilità tattica.
Forse non ruberà il posto a nessuno dei titolari, così come Marko Rog, che potrebbe arrivare a giorni, ma sono certamente i profili giusti per diventare i crack di mercato di domani.
La maglia numero 9
Intanto la maglia numero 9 resta vacante, e se, come pare, Icardi dovesse restare all’Inter, è lecito sognare quello che è mancato al Napoli in questa confusa estate, un colpo a effetto, che coroni una sessione estiva che comunque, dopo gli acquisti già annunciati di Tonelli, Giaccherini e Milik, lascia soddisfatti solo a metà.
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