La corsa più pazza del mondo…
La corsa più pazza del mondo, era un cartone animato dove una serie di veicoli ed equipaggi improbabili, come il Diabolico Coupè, si sfidavano in esilaranti gran premi. Questo campionato sembra altrettanto, grottescamente esilarante.
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Quando Dick Dastardly, ne La corsa più pazza del mondo, non riusciva a vincere la corsa, urlava, in preda alla frustrazione, al proprio compagno di vettura, un cane di nome Muttley, di fare qualcosa…
Celebre la frase “Muttley fa qualcosa…”
E’ iniziato da poche giornate il campionato di calcio 2016/2017, eppure già rischia di passare alla storia come il più pazzo, strano, discusso e discutibile del dopo Calciopoli, ammesso che sia mai finita…
Il Napoli, principale avversario della Vecchia Signora milionaria, a Genova, in una partita che si prevedeva difficile ed insidiosa, con la Juventus seconda, smaniosa di ritornare in testa, si ritrova a fare i conti con la miopia dell’arbitro Damato.
Non uno, ma due rigori negati ai partenopei. Uno dei quali è apparso non tanto evidente, quanto ridicolo, per come, in maniera goffa, il giocatore del Genoa abbia bloccato il pallone con entrambe le mani in area di rigore.
In entrambe le circostanze, la seconda riguarda una trattenuta affettuosa di Orban su Milik lanciato a rete, sarebbe stato anche fallo da ultimo uomo, Damato era piazzato benissimo, il suo collaboratore d’area era messo pure meglio.
Tutti hanno visto, loro no.
Lo stesso era capitato alla prima giornata, in quel di Pescara. Partita in bilico, 2 a 2, fallo evidente su Zielinski, l’arbitro Giacomelli fischia il rigore per la squadra di Sarri, il pluridiscusso Rocchi, in qualità di addizionale, lo richiama, Giacomelli ci ripensa.
I punti che mancano al Napoli sono già 4, la Juve è sopra di uno, il Napoli sarebbe già in fuga a punteggio pieno.
La Juventus ha speso moltissimo, e quando in campo non riesce a vincere, da lontano sembra udirsi l’urlo frustrato e disperato: “Muttley fa qualcosa…”
E a differenza di quello dei cartoni animati, il Muttley bianconero è molto più efficace e risolutivo.
Il tecnico del Napoli, Sarri, a fine gara si è fatto sentire, ma ha assolutamente ragione quando dice che non può essere solo lui a parlare, che è arrivato il momento che qualcuno della dirigenza parli. Se non De Laurentiis, almeno Giuntoli dica qualcosa. Non solo, certamente anche nelle sedi opportune così come in pubblico. Se non possiamo vincere, non vogliamo nemmeno partecipare. Il lavoro di tutti merita rispetto ed ogni squadra deve permettersi il lusso di sognare in grande.
Chissà perché, la scorsa estate, tutti, in questo paese, hanno pensato che la favola Leicester, da noi sarebbe evaporata come il fumo, nero, di una vecchia Ritmo…
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