Julian Assange, confermata l’estradizione negli USA
Julian Assange, confermata da Londra l’estradizione negli Stati Uniti per l’attivista e fondatore di WikiLeaks
La Westminster Magistrates Court di Londra ha emesso l’ordine formale di estradizione negli Usa per Julian Assange. L’attivista australiano e fondatore di WikiLeaks rischia una pena molto pesante degli Stati Uniti per aver contribuito a diffondere documenti riservati sui crimini di guerra commessi dai militari statunitensi nelle operazioni in Iraq e Afghanistan.
Salvo un ricorso dell’ultimo minuto presso l’Alta Corte, spetta ora al ministro degli Interni, Priti Patel, dare il suo via libera finale al trasferimento negli Stati Uniti. Gli avvocati di Assange hanno quattro settimane di tempo per procedere per vie legali. Tuttavia, le possibilità di successo sembrano molto basse, soprattutto dopo che la Corte Suprema si era rifiutata di riesaminare il caso.
L’ordine di estradizione è stato emesso durante una breve udienza, durata solo sette minuti, dal giudice Paul Goldspring. “In parole povere, ho il dovere d’inviare il caso al ministro per una decisione”, ha affermato il magistrato. Assange non era presente in aula, ma vi ha assistito collegato in videoconferenza dal carcere londinese di massima sicurezza di Belmarsh, nel quale è rinchiuso da tre anni.
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