21 Gennaio 2021

Joe Biden prende i primi provvedimenti da presidente

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Il neo insediato presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha firmato i primi provvedimenti. Si tratta di 17 ordini esecutivi in materia di pandemia, clima e molto altro

Dopo poche ore dalla sua cerimonia di insediamento e dal giuramento come presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha firmato 17 ordini esecutivi su determinate materie. In particolare, il 46esimo presidente vuole smantellare precedenti provvedimenti dell’amministrazione Trump, specialmente nei riguardi della gestione della pandemia.

La pandemia

Joe Biden ha introdotto il ruolo del Coordinatore della risposta al COVID-19 che si occuperà dell’organizzazione della produzione e distribuzione dei vaccini e coordinerà le misure contro la pandemia. Il ruolo spetta a Jeffrey D. Zients, funzionario governativo. Ha anche bloccato il ritiro degli USA dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Il clima

Il neo presidente ha iniziato il processo per reintegrare gli Stati Uniti negli accordi sul clima di Parigi, la cui procedura in uscita era stata iniziata da Trump nel novembre del 2019.

Joe Biden ha inoltre fermato i lavori dell’oleodotto Keystone XI, molto contestati dalle associazioni ambientaliste. Ha inoltre richiesto a diverse agenzia federali di riconoscere e bloccare un centinaio di decisioni prese da Trump in materia di ambiente.

L’immigrazione

Ha rafforzato il DACA, il programma a favore degli immigrati irregolari arrivati negli USA da bambini assieme ai genitori, che era stato precedentemente approvato da Obama. Ha cancellato il travel ban, che limitava a cittadini di alcuni Paesi africani e a maggioranza mussulmana di raggiungere lo Stato. Sarà prevista una forma di risarcimento alle persone danneggiate dalle restrizioni.

Il simbolo della presidenza Trump, il muro al confine con il Messico, è stato bloccato, ritirando la dichiarazione dello stato di emergenza.

L’uguaglianza e la diversità

Joe Biden ha chiesto la formazione di un’agenzia che si occupi di combattere il razzismo nelle istituzioni federali. E’ stata rafforzata anche la legge del 1964, che vietava al governo di discriminare le persone in base all’orientamento sessuale e all’identità di genere.

Inoltre, sono stati sospesi gli sfratti in seguito alla crisi da Coronavirus ed è stato sospeso il pagamento del debito universitario federale almeno fino a settembre 2021.

Un vero e proprio cambio di rotta che segna una rottura radicale con il passato trumpiano.

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